Assalto di turisti: così l'aeroporto di Capodichino cambia volto e amplia gli spazi

Assalto di turisti: così l'aeroporto di Capodichino cambia volto e amplia gli spazi
di Paolo Barbuto
Venerdì 20 Aprile 2018, 10:20
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Quattromila metri quadri di nuovi spazi, altri due gate per gli imbarchi, decine di posti di «controllo passaporti» in più, un collegamento diretto fra parcheggio e aerostazione, spazi interni dedicati esclusivamente al car rental. Capodichino si sta preparando al futuro, e la Gesac lo fa alla sua maniera: grandi investimenti, grandi progetti, esecuzione rapida.

Sul tavolo dodici milioni di euro, tempo limite per la conclusione, fine 2019. Uno sprint che servirà per adeguare lo scalo napoletano al previsto assalto di viaggiatori che non accenna a fermarsi e che, anzi, continua a crescere a ritmo vertiginoso.

Nel 2017 Capodichino ha vinto il titolo di aeroporto «fast and furious», primo in Europa (per la sua categoria) come aumento di transiti: passato da sei milioni e 700mila viaggiatori a 8 milioni e mezzo. E il 2018 si annuncia addirittura più entusiasmante.

Sono i primi dati dell'anno che raccontano i prodromi di una nuova stagione esaltante perché, generalmente, il primo trimestre dell'anno è quello della stasi, della flessione. Invece da gennaio a marzo Capodichino ha registrato una crescita del 46% di transiti con un milione e settecentomila passeggeri. Alla Gesac nessuno lo dice, ma questo primo dato sta a significare che Napoli volerà altissima anche in questa stagione. E le previsioni a lungo termine sono ancora più esaltanti. Ecco perché bisogna prepararsi all'assalto.
 
«Perché il nostro obiettivo è quello di dare il massimo comfort possibile ai viaggiatori. I nuovi spazi nell'area arrivi e in quella partenze, l'ampliamento dei gate e il ritorno del car rental all'interno dell'aerostazione, sono pensati proprio per dare servizi di livello sempre più alto ai passeggeri», parla Alessandro Fidato, direttore infrastrutture e operazioni di volo della Gesac. Ha esperienza da vendere e una grinta insospettabile per un ingegnere: ti aspetteresti una chiacchierata tutta metri quadri e freddi numeri, ti ritrovi trasportato nell'aeroporto del futuro, quasi ti pare di vederlo. «Non c'è un buon rendering, c'è solo questo disegno che serviva solo a dare un'idea, non lo pubblichi sul giornale, per piacere». Il disegno è quello che vedete qui sopra: abbiamo tradito Alessandro Fidato, perché non siamo tecnici e questo disegno ci è piaciuto, serve a raccontare un po' di futuro, a mostrare come sarà. Si vede il ponte di collegamento fra il parcheggio e i nuovi spazi dell'area arrivi, quelli che nasceranno su un piano superiore, dove ci saranno in fila i box delle compagnie che affittano le automobili e la scala che collegherà direttamente con il varco di uscita dei passeggeri.

«Ci sarà grande attenzione anche sul fronte del controllo passaporti che, secondo le nuove norme, coinvolgerà il cento per cento dei passeggeri. Perciò saranno ampliati gli spazi per i controlli manuali e anche i gates che leggono elettronicamente i documenti, sarà importante per evitare che si formino code», spiega Fidato con garbo, e chiarisce pure che, durante i lavori che stanno per prendere il via, i viaggiatori non si accorgeranno di nulla: «Si tratta di interventi che quasi non coinvolgeranno le aree attualmente in uso, sarà praticamente impossibile accorgersi delle attività in corso».

Nell'area partenze l'ampliamento avverrà al di sopra della zona arrivi inaugurata qualche anno fa, saranno create due nuove uscite, la C19 e la C20, la prima sarà dotata di bridge di collegamento diretto all'aeromobile.
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