Napoli con la nebbia, è l'inverno “africano”. L'esperto: «Qui come a San Francisco»

Napoli con la nebbia, è l'inverno “africano”. L'esperto: «Qui come a San Francisco»
di Mariagiovanna Capone
Domenica 2 Gennaio 2022, 23:05 - Ultimo agg. 3 Gennaio, 18:49
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Chiariamolo subito: i fuochi d’artificio non c’entrano niente. La nebbia che dalla sera del 31 dicembre sta avvolgendo Napoli e tutto il golfo è colpa dell’aria calda proveniente dall’Africa che si scontra con il mare piuttosto freddo. Un fenomeno raro sebbene non proprio inusuale, poiché più volte durante l’anno l’immagine da cartolina si offusca a causa dell’inversione termica. Siamo infatti di fronte alla nebbia da avvezione, tipica delle zone costiere. «Si crea quando l’aria calda e umida si scontra orizzontalmente a una superficie più fredda» spiega Nicola Scafetta, docente di Meteorologia e Climatologia dell’Università di Napoli Federico II e responsabile dell’Osservatorio Meteorologico federiciano. Nel nostro caso il vento di libeccio proveniente da Sud-Sud Ovest caldo, associato a una pressione piuttosto alta schiaccia il vapore acqueo del mare che non riesce a rarefarsi creando così la nebbia. In genere la durata è esigua e dovrebbe dissolversi non appena il sole comincia a scaldare l’aria, ma stavolta non sta avvenendo perché il calore solare non riesce a scaldare il mare, probabilmente alimentato da correnti assai fredde. Risultato: addio a Vesuvio, Capri e perfino alla linea dell’orizzonte, con cielo e mare uniti da una coltre grigia uniforme. Il fenomeno potrebbe durare ancora alcuni giorni, al massimo lievemente rarefarsi ma almeno fino a giovedì la nebbia permanerà nel golfo, poi arriveranno pioggia, gelo e vento. 

L’ultima volta che abbiamo avuto una nebbia così densa è accaduto a fine febbraio 2021, con la costa da Castellammare di Stabia fino a Pozzuoli avvolta da una fitta nebbia, e il surreale suono delle sirene di posizione delle navi al largo a riempire il grigio delle giornate. Un fenomeno esattamente identico, che in quel caso annunciò una primavera in anticipo, mentre stavolta è segno dell’alta pressione che staziona sul basso Mediterraneo, portando temperature miti ma con umidità elevatissima. «Abbiamo avuto circa l’85% di umidità e da domani (oggi, ndr) aumenterà ancora. Così come permane l’alta pressione atmosferica (circa 1300 hPa) che impedisce all’aria di salire, che a contatto con acqua fredda favorisce la condensazione del vapore acqueo, quindi si forma la nebbia», continua Scafetta. Un esempio di questo tipo di nebbia è quello che accade a San Francisco: l’aria calda marittima invade durante le ore notturne la terraferma più fredda, venendo così a sua volta raffreddata.

Con l’arrivo del sole però, al largo essa permane perché scorre su acque più fredde attivando la condensazione. «Lì accade che in Baia la nebbia si alza, ma appena si esce in mare aperto diventa fittissima, proprio perché ci sono delle gelide correnti marine». Note anche come «nebbie di mare», non hanno nulla a che vedere con le tipiche nebbie padane della stagione invernale, ma sono un chiaro sintomo dell’arrivo dei primi tepori. 

 

La nebbia di avvezione era presente a mare a durante la notte di Capodanno ma si è creata anche sul terreno, dal Vomero a Fuorigrotta fino al centro, non appena sono iniziati i festeggiamenti con i fuochi d’artificio. Questo è accaduto perché la pressione atmosferica altissima e persistente schiaccia anche gli inquinanti gassosi e gli impedisce di salire verso l’alto, il tutto associato all’alta umidità che ha permesso di creare una coltre densa di vapore acqueo misto alle esalazioni gassose dei fuochi pirotecnici. Da sabato mattina la nebbia in città è andata via via a diradarsi, mentre quella a mare no. «Quella in strada ha una durata assai esigua, si dissolve infatti non appena il sole comincia a scaldare l’aria e il terreno. Dovrebbe accadere anche a mare a meno che l’acqua non sia particolarmente fredda. È probabile che ci siano correnti fredde che mantengono la temperatura molto bassa e questo fenomeno potrebbe durare ancora a lungo, perché le variazioni meteo sul golfo nei prossimi giorni nono sono molto differenti». Il vento proveniente da Sud-Sud ovest continueranno a soffiare aria calda, la pressione atmosferica andrà ad aumentare così come l’umidità. «In queste condizioni l’aria resterà schiacciata sulla superficie del mare, l’umidità non riesce a salire e quindi si formerà lo strato di nebbia. Fin quando la pressione non scenderà, difficilmente cambieranno queste condizioni». 

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