Napoli, ecco il parco del Gasometro: arrivano le piante, apertura in autunno

Napoli, ecco il parco del Gasometro: arrivano le piante, apertura in autunno
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 25 Luglio 2018, 11:05
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Finalmente la luce in fondo al tunnel. La vicenda del parco agricolo dell'ex Gasometro di viale Raffaello ha superato i 10 anni, a cui aggiungerne altri dieci se si vanno a recuperare le dichiarazioni degli ambientalisti dell'epoca che pungolavano l'amministrazione pubblica affinché prendesse carico di quest'area di circa 22mila metri quadri, importante risorsa in un quartiere così densamente popolato. I primi lavori risalgono al 2008 ma in questi dieci anni è successo davvero di tutto: varianti, cessioni di fitto di ramo d'azienda, somme finite in avanzo vincolato, senza contare il complicato esproprio a carico del proprietario di parte del terreno con una questione giudiziaria tuttora aperta.

Un anno fa, però, i lavori sono ripresi e dopo il recupero di circa 400mila euro su una quota di avanzo vincolato, a fine estate si conta di iniziare la piantumazione e inaugurare in autunno. «Ma nel frattempo occorre pianificare un modello gestionale ad hoc per l'area». Marco Gaudini ha mosso i suoi primi passi di attivista politico proprio come ambientalista partendo dalla vicenda dell'ex Gasometro e oggi come presidente della Commissione Ambiente ha preso in carico il parco, esortando il Consiglio affinché i lavori terminassero in fretta.
 
«I lavori sono iniziati con la seconda consiliatura Jervolino, ma le interruzioni sono state tante, troppe. Credo che una volta ultimato, il parco agricolo debba essere gestito con un modello prima di tutto partecipativo dei cittadini, coinvolgendo anche il Wwf che collaborò alla fase progettuale. È chiaro ed evidente - prosegue Gaudini - che una volta aperto, se a gestirlo sarà soltanto il Comune allora si inizia male: è sotto gli occhi di tutti che l'amministrazione comunale non ha personale per garantire la mission dell'ex Gasometro».

Del progetto iniziale, lo stanziamento (2 milioni e mezzo di euro) è rimasto immutato, mentre il progetto ha subito nel 2012 una variante: alcune aree intorno alla campana del gasometro non saranno inglobate nel parco agricolo ma separate da una cancellata. Lungo i versanti a gradoni saranno piantumati ortaggi e alberi da frutto tipici come suggeriva la perizia che l'agronomo Carmine Minopoli (cui dovrebbe essere dedicato il parco) realizzò per Jervolino. Ci sarà un'area dedicata alla didattica dove i bambini potranno scoprire i segreti di madre natura e coltivare loro stessi delle piantine, e gli orti urbani affidati ai cittadini. E ancora pergolati, un giardino delle farfalle, siepi per la privacy dei condomini adiacenti, panchine e giochi sonori creati dal vento, un percorso ginnico, due casette prefabbricate in legno per le attrezzature, e due ingressi, quello principale su viale Raffaello e quello secondario da salita Caccioppoli. «Il mio sogno - ammette il consigliere - sarebbe anche riuscire a registrare un marchio dei prodotti agricoli biologici che saranno coltivati».

Il parco agricolo dell'ex gasometro sta vedendo luce solo ora per un annoso contenzioso con un proprietario di parte del terreno che avrebbe voluto realizzare un parcheggio sotterraneo. Mozione bocciata dalla soprintendenza (l'area ha doppio vincolo) e dall'ufficio tecnico per rischio idrogeologico. Per il Comune di Napoli il terreno da espropriare valeva circa 139mila euro come espresso in primo grado ma dopo il ricorso in appello del proprietario, un perito di parte lo valutò oltre 3 milioni di euro. In quella occasione, la Commissione provinciale espropri del Comune di Napoli che avrebbe dovuto sentenziare sul valore effettivo del terreno non si riunisce e il proprietario vince. L'Avvocatura però si oppone a questa valutazione e ricorre in Cassazione che nel settembre scorso gli da ragione considerando la stima fuori luogo, cassa e rinvia il giudizio precedente, riportando la vicenda in corte d'appello, dove l'avvocatura potrà finalmente esprimere una valutazione consona.

Il parco agricolo è molto atteso dai cittadini poiché ci sono pochi spazi verdi comunali nella Municipalità 5. Con la chiusura del parco dei Camaldoli da quattro mesi, le uniche aree sono poco più che giardini rubati al cemento. Il Parco Mascagna, poi, vive un momento piuttosto curioso, dopo la lunga serrata, con «comunicazioni contraddittorie e carenti» di chiusure per allerta meteo, anche quando torna il sereno. Sulla questione parchi sono intervenuti i consiglieri Verdi Rino Nasti e Giovanni Greco, che hanno incontrato l'assessore Maria D'Ambrosio la quale come soluzione «ha proposto di scegliere altri parchi del quartiere da chiudere a turno e garantire così il reperimento di risorse umane per la riapertura di quello dei Camaldoli» considerata dai Verdi «una proposta singolare dal punto di vista politico».
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