Napoli, piazza Garibaldi riapre con sindaco e ministro ma restano le transenne

Napoli, piazza Garibaldi riapre con sindaco e ministro ma restano le transenne
di Gennaro Di Biase
Venerdì 29 Novembre 2019, 08:00 - Ultimo agg. 14:17
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«Regge bene, sì, ma secondo te quanto dura?», chiede un giovane alla ragazza che si sta dondolando sulla corda del gazebo colorato, grazioso e nuovo di zecca installato a pochi passi dalla stazione. «Gli do tre mesi di vita», sospira lei. Poi continua a dondolarsi. È stata riconsegnata, piazza Garibaldi, con l'inaugurazione prevista in queste ore in presenza del sindaco Luigi de Magistris e del Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli. Non tutte le aree sono complete: cantieri e transenne svettano ancora intorno alla statua, al manto stradale all'angolo con via Torino e ai bagni per autisti di bus tutt'altro che pronti nei pressi dello stazionamento Anm, ma l'arena col maxischermo c'è. I campi di calcio e basket pure. Ci sono anche gli arbusti a completare l'arredo urbano ieri i giardinieri facevano su e giù per rifinirli in tempo con terra e sassi , ma alcuni di questi sono già stati occupati e «prenotati» da alcuni extracomunitari orfani di soldi e casa. «Serve un presidio fisso di forze dell'ordine si leva il coro dai commercianti Oppure sarà stato tutto inutile».
 

 

L'area intorno alla statua di Garibaldi è ancora un enorme cantiere intorno al quale i giardinieri anche di colore ieri lavoravano a pieno ritmo per completare gli arredi dei 280 nuovi alberi. Pochi metri più in là, però, sul piccolo prato di un'aiuola appena completata e a poche ore dalla scomparsa delle transenne, era già sorto un mercatino di stracci messo su da poveri migranti rom e di altre etnie. Erano loro, prima del restyling, il popolo che occupava e riempiva la parte sinistra di piazza Garibaldi. A riqualificazione semi-ultimata, la questione «decoro» qui diventa un tema sociale, politico e urbanistico da gestire con attenzione nei prossimi mesi. Il manto stradale è poi devastato all'altezza dell'arena, all'angolo con via Torino, intorno alla «Banca dell'Acqua». È qui che si incontra Giosuè Di Sauro, titolare del chioschetto di bibite: «Sono rovinato commercialmente dice Non hanno chiuso i lavori qui perché non ho firmato l'autorizzazione e sgomberato il mio chioschetto, in attesa di capire quale sarà il mio destino, se mi daranno o no un chiosco altrove». Sono in corso verifiche alle planimetrie per capire se effettuare o meno una variante sul progetto, trapela dagli operai. «Speriamo che ci siano i vigili e le guardie giurate h24, o sarà la fine dice l'edicolante a due passi dalla «Banca dell'Acqua», Gennaro Sportiello, dopo 8 anni di lavori e 18 mesi di commercio nel cantiere Senza presidio, entro una notte i clochard occuperanno tutte le aiuole nuove e il canestro durerà 5 minuti».
 

Ieri si è lavorato incessantemente anche sullo spartitraffico, «da consegnare oggi», hanno rivelato gli operai. Nell'area in questione si nota ancora una differenza tra asfalto nuovo e strada vecchia e grigia. Ma il tema principale resta quello della vigilanza. «Ieri c'è stato un incontro tra Ferrovie dello Stato, Comune e forze dell'ordine trapela dal Comando della Polizia Municipale per firmare un accordo sul presidio di piazza Garibaldi. Probabilmente si tratterà di pattugliamento costante, non di un casotto fisso. Ci sarà il contributo da parte di tutti: carabinieri, polizia, municipale e Ferrovie dello Stato». «Se non verrà controllata seriamente, la piazza tornerà presto peggio di prima dice Giuseppe Barbato, commerciante La Polfer sta agendo bene, per esempio, all'interno della stazione.
Dopo dieci anni di attesa e cantieri sarebbe un peccato perdere l'occasione e tornare al degrado».

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