«Per me restaurare equivale a ridare vita, significa riscoprire la bellezza nascosta che esiste da tempo ma che è offuscata dal tempo, forse anche dall'incuria, finché qualcuno con passione e delicatezza non vi si avvicina per riscoprire l'ignoto che vi è nascosto. Ed è questo che Dio fa con ognuno di noi ed è il senso della Resurrezione». Lo ha detto l'arcivescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia, intervenuto all'inaugurazione del restauro dell'affresco della Madonna di Costantinopoli nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli.
Ai promotori e realizzatori del restauro, Battaglia ha voluto rivolgere il suo «grazie per il ruolo e l'impegno e per la sinergia, per la capacità di lavorare insieme che è una testimonianza bellissima ed è ciò di cui questa città ha bisogno».
«In questi tempi difficili in cui ognuno sta facendo i conti con le ferite personali e della società, bisogna pensare che ogni ferita può diventare feritoia e ogni fragilità può diventare opportunità».
Da qui l'invito a «imparare a prenderci cura delle opere d'arte e delle persone. In questi tempi difficili - ha aggiunto - c'è tanta tribolazione, c'è chi ha perso i propri cari, chi a perso il lavoro, chi chiede aiuto e chi è diventato ancora più invisibile e la domanda è: tu dove sei? Maria ci invita a farci avanti verso l'altro ricordando che le situazioni difficili non si affrontano con l'animo del disperato, ma con la serenità di sapere che Dio nelle tempeste è al tuo fianco e dona coraggio. Quando si va incontro all'altro bisogna farlo senza paura, con i gesti discreti del silenzio e non con spot pubblicitari e protagonismo che non servono Dio perché Dio dona con gratuità e senza calcolo».