Ospedale del Mare, tornano acqua calda e riscaldamenti e lunedì ripartono le attività

Ospedale del Mare, tornano acqua calda e riscaldamenti e lunedì ripartono le attività
di Ettore Mautone
Sabato 23 Gennaio 2021, 10:30 - Ultimo agg. 11:11
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Ancora poche ore e l'Ospedale del mare potrà riaprire i battenti di sale operatorie, reparti e corsie per tornare a funzionare a pieno regime. Tra giovedì e venerdì, nel parcheggio dipendenti del presidio di via Comunale del Principe - dove due settimane fa è implosa un'area di 2.000 metri quadri formando un'enorme voragine profonda oltre 20 metri -, sono arrivati i tir con un carico di pesanti collettori, tubi, caldaie e serbatoi in fase di montaggio per installare una nuova centrale idrotermica. Le caldaie, una volta montate e collaudate, dovranno alimentare le pompe idrauliche per convogliare acqua calda in tutto l'ospedale. L'altro ieri sono stati installati i serbatoi e nella notte successiva sono arrivate le caldaie e l'addolcitore. Ieri pomeriggio il carico di gasolio ed entro questa mattina sarà completato il montaggio. Oggi, dal primo pomeriggio, si inizierà ad attivare l'impianto per produrre calore. In pratica i pazienti e il personale dovrebbero poter contare su ambienti riscaldati e l'erogazione di acqua calda da domani.


GLI INTERVENTI
«Ieri abbiamo istallato i serbatoi e completato il collettore realizzando il collegamento sull'impianto principale - conferma il manager della Asl, Ciro Verdoliva - la notte scorsa sono arrivate le due caldaie e questa mattina (ieri per chi legge) le abbiamo posizionate montando l'addolcitore dell'acqua. Anche il carburante è in arrivo e in serata riempiremo i serbatoi mentre entro domani pomeriggio (oggi per chi legge) completiamo tutti i collegamenti meccanici ed elettrici e accendiamo l'impianto per fare salire di temperatura». Questo il cronoprogramma: «Dalla mattina di domenica attiveremo l'impianto per alimentare il complesso ospedaliero.

Riteniamo che già da domenica, nel pomeriggio, potrebbero esserci concretamente i primi segni di normale funzionamento degli impianti di riscaldamento delle forniture di acqua riscaldata. Bisogna, tuttavia, tenere conto che, per andare a regime, a fronte della grandezza dell'ospedale, servirà almeno un giorno. Pensiamo di arrivare al massimo alle 14 di lunedì per un completo riscaldamento del plesso». Un cronoprogramma che rispetta le consegne della Procura di Napoli che ha disposto il dissequestro temporaneo dell'area per dieci giorni. L'indagine, per disastro colposo, vede impegnati gli inquirenti sella Sezione Lavoro e colpe professionali e gli investigatori dell'Arma del carabinieri della Compagnia di Poggioreale e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Napoli. A conclusione dei lavori saranno riapposti i sigilli.

 


I QUESITI
Intanto, il consigliere regionale dei Verdi-Europa Verde Francesco Emilio Borrelli ha presentato un'interrogazione a risposta immediata al parlamentino regionale riguardo l'esplosione. La richiesta per sapere se l'Asl Napoli 1 Centro abbia dato vita a delle indagini interne sulle cause dell'incidente e per conoscere periodo e autore della progettazione della camera di spinta e dell'area parcheggio coinvolti nell'implosione. A rispondere in aula l'assessore alle Attività produttive, Antonio Marchiello, che ha fatto presente che tali informazione sono coperte da segreto istruttorio e che nessuna indagine interna è stata ancora avviata sia per non inquinare gli accertamenti in corso sia per l'impossibilità di accedere all'area oggetto della voragine e sotto sequestro. In realtà, da una ricostruzione cronologica dei lavori dell'ospedale del Mare e dalle immagini aerofotometriche ricostruite con le mappe satellitari, la realizzazione della struttura sotterranea in cemento realizzata per spingere i tubi sotto la linea ferrata, evitando uno scavo, risalirebbe al 2007 quando direttore dei lavori pare fosse un ingegnere consulente della Asl, ma non Verdoliva. Sul fronte dell'affollamento dei pronto soccorso, infine, sempre in Aula, l'interrogazione della capogruppo del M5s, Valeria Ciarambino, che ha chiesto di riorganizzare l'offerta sanitaria ottimizzando spazi e risorse di ospedali come il San Paolo, il Loreto Mare e il San Giovanni Bosco.

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