Napoli, allarme sul degrado del Plebiscito: «Più luce e sì ai tavolini al colonnato»

Napoli, allarme sul degrado del Plebiscito: «Più luce e sì ai tavolini al colonnato»
di Paolo Barbuto
Venerdì 12 Novembre 2021, 10:51 - Ultimo agg. 13 Novembre, 10:02
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L'allarme sul degrado del Plebiscito lanciato dal direttore di palazzo Reale, Epifani, è stato raccolto dal Prefetto che ha annunciato interventi e dal sindaco che ha garantito attenzione e proposte. All'appello manca solo il sovrintendente Luigi La Rocca il quale, però, ha idee chiare e puntuali sulla questione del degrado e sul futuro del Plebiscito.

Sovrintendente, il direttore di Palazzo Reale ha lanciato un allarme sul degrado di piazza del Plebiscito, lei lo condivide?
«Mi pare che segnali situazioni piuttosto evidenti»

Come mai non ha pensato di lanciare lei stesso un segnale in favore del recupero della piazza?
«Non è compito della Sovrintendenza e non è nel mio carattere lanciare segnali o fare denunce o pubblici appelli, soprattutto se per recupero si intende trovare una soluzione alla situazione di degrado, abbandono, mancanza di pulizia a cui si è riferito il collega Epifani, a cui aggiungerei anche continui atti vandalici e scritte su qualsiasi superficie utile, soprattutto sul colonnato di San Francesco di Paola. D'altra parte il problema riguarda tutta la città e non risparmia luoghi altrettanto importanti dal punto di vista storico artistico, basti pensare a Piazza Bellini, a Piazza San Domenico ma direi all'intero centro storico o alla Galleria Umberto o ai portici del San Carlo, diventati vere e proprie residenze di senza tetto a cui nessuno fa quasi più caso. Il lavoro che noi facciamo quotidianamente è coordinarci e collaborare con gli Enti e le istituzioni cittadine a partire dal Comune, anche facendo sentire forte la nostra voce nelle sedi opportune, per fare in modo che il nostro patrimonio culturale possa essere fruito nelle forme più corrette e sia oggetto di cura e manutenzione da parte di chi, ai sensi del Codice dei beni culturali, è tenuto a farlo.

Ovviamente a tal fine è fondamentale il decoro del contesto, ma è chiaro che di questo devono occuparsi le istituzioni competenti».

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Per restituire dignità alla piazza basta aumentare i controlli da parte delle forze dell'ordine?
«La piazza è presidiata tutto il giorno da polizia carabinieri ed esercito, certo se questa presenza fosse estesa anche alle ore notturne la situazione potrebbe essere migliore. Io credo tuttavia che dovremmo cercare di modificare la percezione di Piazza Plebiscito come spazio vuoto e intoccabile che rischia di farla diventare un non luogo di cui chiunque può appropriarsi. Credo sia necessario animarla invece, con eventi e iniziative culturali, basti pensare all'impatto che hanno avuto i concerti estivi organizzati dal Teatro San Carlo negli ultimi due anni. Sarà fondamentale anche ridare vita e funzione all'Ipogeo al di sotto della Basilica, i cui lavori di restauro, effettuati dal Provveditorato alle opere pubbliche sulla base di un progetto che vede coinvolti anche il Comune di Napoli, l'Agenzia del Demanio, la Curia, il Fec, sono stati costantemente seguiti dalla Sovrintendenza. Si può organizzare, in forme compatibili con la tutela e il decoro del monumento, la gestione degli spazi antistanti alcuni locali che si aprono sul colonnato, materia che è oggetto di analisi da parte di un gruppo di lavoro insediato presso la Prefettura e costituito dal Fec, l'Agenzia del Demanio, il Comune di Napoli e la Sovrintendenza. Anche queste attività fanno parte del nostro impegno costante nel recupero della piazza.

Condividerebbe un progetto per ampliare lo spazio per i tavolini alla piazza?
«Occupare la piazza con tavolini sinceramente non mi sembra proprio in linea con la tutela e il decoro dello spazio pubblico».

Se fosse necessario aumentare l'illuminazione, in contrasto con le richieste della Sovrintendenza che vuole luci soffuse, ci sarebbe un'apertura da parte sua?
«Sinceramente, alla luce di quanto finora detto, non credo che il problema sia la potenza dell'illuminazione pubblica. Tuttavia credo che sia fondamentale che anche Napoli si doti di un piano della luce che partendo da un'analisi delle caratteristiche storiche, urbanistiche e architettoniche e dei bisogni della città, definisca diverse tipologie di illuminazione che contribuiscano a valorizzare ambiti ma anche singoli monumenti. In un tale contesto di pianificazione è chiaro che si possono individuare anche situazioni migliorative per l'illuminazione di Piazza Plebiscito».

La Sovrintendenza ha concesso un permesso temporaneo per i lavori di messa in sicurezza della galleria Vittoria. Quanto dura questo permesso? Verrà imposto il ripristino della struttura nel rispetto della sua storicità?
«Non si tratta di un permesso temporaneo ma di un'autorizzazione ai lavori di manutenzione straordinaria finalizzati alla messa in sicurezza per consentirne la riapertura al traffico. Contestualmente si è richiesto un progetto di consolidamento e restauro che, soprattutto, individui e risolva definitivamente le problematiche che attengono sia alla conservazione che alla funzionalità di una infrastruttura storica e di cui attendiamo la trasmissione da parte del Comune».

Installazioni luminose natalizie. La Sovrintendenza è soddisfatta della sistemazione attuale? 
«La Sovrintendenza non si esprime in termini di soddisfazione; il progetto è stato valutato e modificato rispetto alla previsione, ad esempio, di installare figure e strutture di notevoli dimensioni in diverse zone del centro storico e nei pressi di importanti monumenti. Si tratta in ogni caso di luci natalizie, per definizione temporanee, che saranno rimosse a gennaio e che sono destinate a tutti i cittadini, adulti e bambini, sulla cui valutazione estetica, che non compete alla Soprintendenza, ognuno si può esercitare come di fatto sta avvenendo. Credo che il vivace dibattito e le valutazioni che si stanno facendo saranno molto utili e di stimolo all'amministrazione per regalarci il prossimo Natale installazioni luminose più adeguate all'immagine della città».
 

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