Napoli, Porta Nolana come Montmartre: ​i vigili accolgono i visitatori

Napoli, Porta Nolana come Montmartre: i vigili accolgono i visitatori
di Giuliana Covella
Lunedì 18 Ottobre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 19:42
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Porta Nolana come Montmartre, il Barri Gotic o Camden Town. Il sogno, se si vuole, si può avverare. Basterebbe che istituzioni e cittadini ci credessero e si adoperassero per restituire alla zona l’antico splendore. Un luogo che, come ha raccontato ieri Il Mattino nella rubrica “L’Uovo di Virgilio” a cura di Vittorio Del Tufo, vive tra storie e leggende di una Napoli millenaria con la sua Porta scolpita nel XV secolo da Giuliano da Maiano e inglobata tra le due Torri aragonesi dette Fede e Speranza. Lo hanno inteso più o meno così i vigili urbani dell’unità operativa San Lorenzo della polizia municipale guidati dal capitano Alfredo Marraffino che, dopo due anni di costante lavoro sul territorio, hanno deciso di prendersene cura e ridargli la dignità che merita. In che modo? A spiegarlo è Maurizio Zobel, anima di quest’ambizioso progetto, che ogni giorno dalle 7 alle 19 insieme alla sua squadra di agenti tenta di restituire decoro, ordine e sicurezza all’area: «Porta Nolana è una delle porte più antiche della città - spiega - e da qualche settimana ne abbiamo fatto la “porta degli innamorati”, dato che sia turisti che napoletani che arrivano qui si fanno fotografare sotto l’arco come buon auspicio. Perché allora - ci siamo detti - non far sì che ci si innamori di nuovo di questo luogo storico, per riappropriarsi di spazi pubblici che finora sono stati simbolo di degrado e illegalità?». 

Una tabella “fai da te” poggiata su un cavalletto all’ingresso di Porta Nolana. Leggendo si ripercorre la storia di quella che nei secoli scorsi era una delle porte d’accesso della città di Napoli. Un monumento che è ricco di storia, arte e cultura come dimostra il bassorilievo in marmo che raffigura il re Ferrante I d’Aragona. Autore e ideatore di quella tabella informativa per napoletani e turisti è stato Maurizio Zobel, che da queste parti tutti chiamano il “maresciallo del popolo”. «Forse perché sto sempre in mezzo alla gente» - sorride lui, mentre spiega il perché di questa iniziativa. «Ormai sono diventato il responsabile di quest’area, dove operiamo dal 2019. Porta Nolana è sempre stata etichettata come una zona di bivacco, mercati abusivi, furti, attività illecite in generale e in questi due anni grazie al capitano Alfredo Marraffino, siamo riusciti a istituire una squadra prettamente impegnata per il ripristino del decoro e della sicurezza. Abbiamo ottenuto ottimi risultati - aggiunge - tra cui lo sviluppo turistico e la nascita di nuove attività commerciali e ristorative, come bar e negozi in piazza. Un nuovo ordine insomma, di cui i residenti sono molto contenti. Cerchiamo ovviamente di migliorare sempre di più, perché c’è ancora tanto da fare». E la novità nell’ambito di quella che è stata una piccola “rivoluzione” in questi due anni, nonostante l’illegalità diffusa, consiste nella cosiddetta porta degli innamorati. Ma di che cosa si tratta? «Siamo sotto una porta storica, dove da circa 5 mesi stanno arrivando tantissimi turisti. Molti dei quali si fanno selfie e foto davanti all’arco. Così ci è venuta l’idea di installare anzitutto una tabella informativa sulla storia del luogo, poi abbiamo voluto ribattezzare Porta Nolana la “porta dell’amore”, perché molti innamorati si fanno immortalare sotto le torri come portafortuna.

Ecco, questo potrebbe essere il nostro invito ai napoletani a tornare ad amare questa zona storica della città e i suoi monumenti simbolo». 

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Un progetto ambizioso, quello dei vigili urbani di San Lorenzo, in un’area dove permangono tuttavia tanti ostacoli. «Noi continuiamo a fare il nostro dovere - spiega Alfredo Marraffino, comandante dell’unità operativa locale - impiegando i nostri agenti sul territorio dalle 7 alle 19. La domenica inoltre - a partire dalle 14 - potenziamo il servizio spostando una pattuglia dal Vasto. Ma bisognerebbe fare di più. Ad esempio occupando gli spazi». Il problema infatti sono proprio gli spazi lasciati vuoti, non appena vengono smantellate le bancarelle dei mercatali. Quando tutto torna nelle mani di immigrati che vendono merce recuperata dall’immondizia e riprendono attività illecite come furti e ricettazione. 

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