Quartieri Spagnoli, ecco la mappa: «Così riparte il turismo a Napoli»

Quartieri Spagnoli, ecco la mappa: «Così riparte il turismo a Napoli»
di Giovanni Chianelli
Venerdì 23 Luglio 2021, 12:20 - Ultimo agg. 24 Luglio, 09:03
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Ai Quartieri Spagnoli notoriamente ci si perde. Il dedalo di vicoli e incroci, la maggior parte simili tra loro, smarrisce gli stessi abitanti. O meglio, ci si perdeva: «Abbiamo raccolto un'istanza fortemente sentita dal territorio, quella dell'organizzazione delle indicazioni» dice Renato Quaglia, direttore di FoQus, la Fondazione Quartieri Spagnoli che ha realizzato la prima mappa, tra l'istituzionale e il comunitario, dei vecchi acquartieramenti dell'esercito nati durante il Viceregno, nel sedicesimo secolo; ieri pomeriggio la presentazione, con l'apertura della palina - il totem in cui è riportata la cartina - di via Toledo.

Una mappa che è contemporaneamente urbana, ovvero fisica, con 13 totem esplicativi, e geolocalizzata: a settembre sarà in funzione una app che darà accesso alle informazioni storiche, culturali e antropologiche dei principali luoghi di interesse dei Quartieri.

Un centinaio gli attrattori selezionati per 6 sezioni: chiese, palazzi storici, resistenze del patrimonio storico spagnolo, edicole sacre (ben 300 in tutto, sono state scelte solo le principali per la segnalazione), luoghi dell'arte contemporanea e soprattutto della street art, infine luoghi di comunità. 

Le ultime due sezioni raccontano con efficacia il progetto, che è stato curato nel design da Enrica D'Aguanno e Massimo Colombo e da Angelo Esposito per i contenuti, i testi che raccontano la storia di 5 secoli di un luogo così iconico di Napoli. Il disegno della Tarantina, i prestigiosi Iside e Edicola contemporanea di Francisco Bosoletti, tra le star della street art mondiale, l'ormai mitologico Maradona disegnato in occasione del secondo scudetto e poi restaurato, la coloratissima via dei murales di Totò spontaneamente dedicata a un artista che, nonostante fosse della Sanità, è un simbolo di Napoli tutta si legge.

Tra i luoghi di comunità lo stesso largo Maradona, definito nella mappa un cenotafio, una tomba senza la salma, eppure luogo di preghiera e dedica per chi viene - da ogni parte del mondo - a rendere omaggio al più grande calciatore della storia.

Ma tra i luoghi dell'anima dei Quartieri c'è anche largo Baracche, dove c'era l'unico palazzo che è stato abbattuto e dove le esperienze tra il commerciale e il folkloristico di Nennella, Cammarota e i vari bar presi d'assalto dai giovani hanno realizzato un potente punto di attrazione del turismo internazionale e che erano stati già tracciati, in un'iniziativa personale e generosa, dall'artista Salvatore Iodice che nel 2015 aveva collocato una serie di segnali in legno sui posti più gettonati. Ancora, della sezione di comunità fanno parte l'ex palazzetto Urban che ospita il centro di documentazione della condizione della donna, il teatro Nuovo, la sala Assoli. Non tutta la zona è stata tracciata: «Ci siamo concentrati sul nucleo originario dell'insediamento, prima che le milizie lo lasciassero e fosse abitato da napoletani, che allargarono l'area» spiega Esposito, archeologo. 

«Abbiamo pensato alla celebrazione di un luogo che era già culturalmente interessante e che ora inizia a dimostrarlo anche fuori. Un posto in cui Napoli si specchia, tra bellezza e complessità» dice Rachele Furfaro, presidente di FoQus, che ha ricevuto da Re Felipe VI, tramite l'ambasciatore Alfonso Dastis, la Placa de honor al Mérito Civil per l'attività svolta dalla fondazione. Spagna-Napoli, un filo rosso che trova nei Quartieri la sua consacrazione: alla presentazione ha partecipato anche il responsabile delle attività culturali dell'ambasciata di Spagna, Ion De La Riva Guzman: «Noi sentiamo molto il legame tra il nostro Paese e Napoli. I Quartieri Spagnoli sono il cuore di questa relazione, immaginiamo di creare iniziative che celebrino una realtà ultrasecolare». In effetti la difficoltà principale, nella caccia al tesoro di chi ha stilato la guida, è stata rintracciare cosa è rimasto di quell'esperienza che ebbe nel viceregno di don Pedro De Toledo la massima espressione e che trova le evidenze nella basilica di San Giacomo degli Spagnoli e la chiesa della Santissima Trinità. Ancora Esposito: «Si pensa ai Quartieri come luogo del popolo ed è vero. Eppure hanno anche altre anime, da quella aristocratica a quella ecclesiastica».

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