SORRENTO - Pali e assi divorati da sole e salsedine scricchiolano mentre migliaia di bagnanti percorrono la passerella che costeggia la parete rocciosa a strapiombo sul mare: una scena che si ripete da decenni in uno degli angoli più suggestivi di Sorrento e dintorni. A riaccendere i riflettori sul ponte che collega i bagni della Regina Giovanna alla Solara, già in passato nel mirino di magistratura e forze dell'ordine, è ora il Wwf Terre del Tirreno. In un esposto alla Procura di Torre Annunziata, l'associazione denuncia il degrado della struttura in legno, oltre ai miasmi e ai rifiuti che deturpano la zona. Ancora una volta, dunque, gli ambientalisti puntano il dito contro la rudimentale passerella costruita sotto la falesia calcarea giudicata a rischio frana dall'Autorità di bacino. Qui, già nel 2014, fu documentato il distacco di tonnellate di terreno e grossi macigni proprio a ridosso dell'imbocco del ponte in legno. «In quel punto scrive Claudio d'Esposito, presidente del Wwf locale nessun intervento di mitigazione del rischio, consolidamento o messa in sicurezza è mai stato operato. Anzi, oggi la pittoresca passerella in legno sembra sul punto di disgregarsi sotto i colpi del tempo e degli agenti atmosferici».
Stando a quanto riferito dagli ambientalisti, i pali in legno di castagno sono usurati, spezzati o divelti in più punti, mentre la ringhiera metallica appare ossidata e i fili in ferro cominciano a cedere. «Visto che vi transitano quotidianamente migliaia di persone concludono i vertici del Wwf chiediamo di verificare la legittimità urbanistica del ponte, oltre che la licenza e il collaudo statico, anche in relazione alle norme di sicurezza poste a tutela della pubblica e privata incolumità». Non è la prima volta che la passerella che conduce alla Solara finisce sotto i riflettori: a giugno 2016 la struttura fu sequestrata per (presunti) problemi statici, salvo poi tornare liberamente percorribile nel giro di pochi mesi. Ma tra i bagnanti emerge un certo fastidio: «Sono anni che quella struttura sta in piedi spiega Claudia, habitué di queste zone e nessuno si è mai fatto un graffio. Certi allarmismi sono inutili». Altri, invece si associano alle richieste del Wwf: «Bisogna compiere tutte le verifiche osserva Francesco Gargiulo, coordinatore del movimento civico Conta anche tu per scongiurare possibili incidenti, che potrebbero avere conseguenze gravi».
Nell'esposto stilato dal Wwf c'è spazio anche per altri temi, primo fra tutti l'inquinamento marino. «I liquami e le sostanze rilasciate negli anni dal vicino stabilimento attacca Claudio d'Esposito hanno deturpato l'acqua e visibilmente alterato l'aspetto dei luoghi. Sugli scogli alle spalle del lido persistono miasmi e cattivi odori che testimoniano un cattivo funzionamento dell'impianto di depurazione». E non finisce qui: nelle ultime settimane gli ambientalisti hanno recuperato quintali di materiale ferroso sversato nelle acque tra i bagni della Regina Giovanna e la Solara. Di qui la richiesta alla magistratura di far luce sia sul corretto funzionamento dell'impianto di depurazione che sull'autorizzazione al deposito di materiali vari al suolo e sugli scogli.
Scricchiola la passerella a strapiombo sul mare, è allarme a Sorrento

di Ciriaco M. Viggiano
martedì 21 agosto 2018, 10:30
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