Il Golfo di Napoli è una meta sempre più ambita per gli yacht e per il gotha del pianeta. C’è un dato, tra gli altri, che fotografa inequivocabilmente l’incremento dell’appeal che il capoluogo partenopeo esercita su vip e miliardari: dall’inizio dell’estate 2025, in città sono state avvistate le imbarcazioni delle famiglie reali del Qatar, degli Emirati Arabi e dell’Arabia Saudita. E tra gli sceicchi c'è chi spende 30mila euro al giorno solo per cambiare i fiori allo yacht. Ma Napoli è quasi un must anche per i vip.
Da ieri è tornato il Launchpad di Zuckerberg, il patron di Meta, avvistato tra Capri e Ischia. Nell’arcipelago partenopeo aveva fatto tappa, poco dopo le sue sontuose nozze veneziane, il patron di Amazon Jeff Bezos. E, se da poco Steven Spielberg ha lasciato la costa partenopea, nei prossimi giorni è atteso l'arrivo di Jennifer Lopez all’ombra del Vesuvio. In ballo, nel discorso che stiamo portando avanti, non c’è solo l’importanza e il ritorno d'immagine prodotto dai nomi appena citati, ma anche – se non soprattutto – un’economia gigante, che viene portata dalle imbarcazioni che superano i 50 metri. «Ne sono arrivate circa 400 nel Golfo da maggio – spiega Massimo Luise, del Luise Group, leader nell’accoglienza delle barche di lusso a Napoli – e ognuna di loro genera un indotto da 50mila euro al giorno, che giova a tutto il territorio».
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I VIP
L’ultimo arrivo, ma solo in ordine cronologico, è un ritorno: quello del Launchpad di Mark Zuckerberg, che vale circa 300 milioni di dollari, è lungo 118 metri. Il 7 luglio, Jeff Bezos e sua moglie Lauren Sanchez, freschi di nozze, hanno fatto una “scappata” a Capri. Nel Golfo ci erano arrivati con il loro Koru, che vale circa mezzo miliardo di dollari. Un superyacht a vela da 127 metri. Da pochissimo, sono ripartiti Steven Spielberg, arrivato a bordo del suo Seven Seas (109 metri, valore stimato 250 milioni di dollari) rimasto a Napoli per una settimana, ed Elton John. La star britannica era ospite sul Siran (valore 50 milioni) di proprietà dell’imprenditore armeno Bob Manoukian. Ci è passato anche John Elkann, da Napoli verso Capri, nell’estate '25. E attualmente all’ombra del Vesuvio ormeggia lo storico Talitha, di proprietà del petroliere Mark Getty. Poi, come accennato, i reali: dagli yacht della famiglia saudita di Re Salman bin Abdulaziz Al Saud al primo ministro degli Emirati Arabi e sovrano di Dubai Rashid Al Maktoum, all’imbarcazione dei qatarioti Al Thani (l'Al Mirqab, che costa 300 milioni di dollari). L’estate scorsa, a bordo del sopracitato Seven Seas, Madonna arrivò al porto di Stabia per festeggiare a Capri e nel Golfo di Napoli i suoi 66 anni. Anche la stella dell’Nba Magic Johnson ha fatto tappa ai Faraglioni, a inizio luglio. Nel ’23 ci era stato con Micheal Jordan. A Castellammare, attualmente, si registra anche la presenza di Aquarius (valore stimato intorno ai cento milioni).
I NUMERI
TRAduciamo tutto questo in numeri. Stando alle stime fornite da Massimo Luise del Luise Group, che dagli anni '60, con sede anche all’omonimo molo di Mergellina, si occupa dell’accoglienza per la diportistica di lusso, «la presenza degli yacht dal post-Covid a oggi è aumentata del 20% nel Golfo di Napoli». Un dato rilevante, considerando che ogni barca lunga circa 50 metri porta un indotto di 50mila euro al giorno. «Ne sono arrivate più o meno 400 da maggio», prosegue Luise. Parliamo, su per giù, di 20 milioni di euro di indotto: «Questo denaro si distribuisce su tutto il territorio – sottolinea l’imprenditore – In particolare, nel '25 registriamo un incremento degli yacht privati a fronte di un lieve calo dei charter – cioè le imbarcazioni a noleggio ndr – Il Golfo di Napoli è un enorme attrattore, e con la Coppa America lo sarà di più. Ci stiamo preparando per l’evento: il nostro gruppo è già in contatto con l’organizzazione per fornire un servizio ai megayacht che saranno a servizio dei team».
L’America’s Cup 2027, insomma, sta già aumentando l’appeal del Golfo: «Grazie all’evento velico più importante del pianeta, l’indotto dei megayacht è destinato a crescere a Napoli – conclude Luise – confidiamo in un incremento del 30% nel prossimo biennio. Per sfruttare al meglio l’occasione e implementare i servizi, proporremo alle amministrazioni di intensificare l’ospitalità. Servono infrastrutture più qualificate e più spazi per i megayacht in vista della Coppa America. Stiamo lavorando per formalizzare delle proposte, ci aspettiamo un buon dialogo con le amministrazioni per gestire l’evento in maniera adeguata».