Si attende la convocazione del consiglio di indirizzo del teatro per sapere di più sul nuovo sovrintendente del San Carlo. Sarà infatti l’organismo della fondazione presieduta per legge dal sindaco Manfredi a mettere sul tavolo i nomi tra cui scegliere il successore di Stéphane Lissner, il cui mandato si conclude a fine marzo. Sono scaduti lunedì i termini per la presentazione di eventuali manifestazioni d’interesse nel ricoprire il ruolo stabiliti da un bando del 13 dicembre.
Ma dal teatro non filtrano nomi né indicazioni. Il bando, infatti, parla chiaro e precisa che «le manifestazioni di interesse, i curricula pervenuti e comunque tutti i dati personali trasmessi non saranno resi pubblici e le relative informazioni saranno trattate nel rispetto della normativa sulla privacy dei soggetti interessati, e saranno cancellati e non più trattati al momento della nomina del nuovo sovrintendente, garantendo così la massima riservatezza sulle candidature pervenute».
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D’altronde le stesse candidature potrebbero non avere alcun valore perché «il consiglio di indirizzo della fondazione non è vincolato alla scelta del soggetto da proporre all’autorità di governo per la nomina a sovrintendente tra coloro che avranno presentato il proprio curriculum sulla base del presente avviso, essendo il medesimo consiglio libero di interpellare e proporre qualsiasi altro soggetto in possesso dei requisiti indicati». Proprio come avvenne in occasione della nomina di Lissner, cinque anni fa.
Si ripeterà dunque il nome a sorpresa presentato last minute? In ogni caso il nome scelto dovrà essere sottoposto alla ratifica del ministro della Cultura, Giuli, cui spetta la nomina, anche in linea con le modifiche alle fondazioni già avviate sotto la guida di Sangiuliano e portate avanti dal sottosegretario Mazzi che ha anche incontrato i sindaci-presidenti di fondazioni liriche. Una riforma che andrebbe sempre più verso la figura di un sovrintendente-manager e di un direttore artistico nominato non dal sovrintendente (e quindi in linea con la sua impostazione) ma dal cdi in cui verrebbero modificati i “pesi” dei vari componenti in rappresentanza di ministero, Regione, Comune, privati.
Per il momento dunque i giochi sono aperti, anche se il limite d’età fissato dalla legge (e richiamato nel bando) mette fuori gioco molti papabili che hanno già superato o che nel prossimo quinquennio supereranno i 70 anni. Includendo eventualmente anche gli stranieri e dunque in sintonia con il provvedimento “ad personam”, poi annullato, che spodestava Lissner già settantenne per mettere al suo posto Carlo Fuortes, ora a Firenze. Limiti d’età che valgono per molti. Da Alessio Vlad a Maurizio Pietrantonio ora al Ravello festival, l’uno come presidente l’altro come direttore generale, da Paolo Pinamonti (ex direttore artistico al San Carlo) all'ex presidente di Santa Cecilia Dall’Ongaro e a Riccardo Canessa che non hanno dunque presentato disponibilità. Rientrerebbe nei parametri Ruggero Cappuccio, ma è lui stesso a smentire di aver posto la candidatura impegnato com’è con il Campania Teatro Festival e su altri fronti.
Come del resto Mariano Bruno, già da anni nel cdi del teatro, manager di comprovata esperienza il cui nome circola tra i papabili insieme con quello della musicologa Laura Valente o del sovrintendente del Comunale di Bologna, Macciardi, che è anche presidente dell’Anfols, l’organismo sindacale che riunisce i sovrintendenti dei teatri lirici italiani. Da segnalare pure l’endorsment di Catello Maresca per Riccardo Muti o le voci pure poco realistiche vista la statura internazionale dei personaggi citati e i loro carnet, che danno come probabile guida musicale Antonio Pappano.
Da più parti però sembra si ipotizzi come migliore soluzione condivisa una sostituzione interna con il passaggio alla scrivania di sovrintendente di Emmanuela Spedaliere, da tempo capo del marketing e direttore generale, il cui nome garantirebbe anche una certa stabilità agli assetti interni. In continuità con la gestione Lissner potrebbe dunque essere nominato dal nuovo dirigente (o dal cdi se cambiasse la legge) un direttore artistico (incarico che invece Lissner aveva tenuto per sé) e potrebbe restare al suo posto il coordinatore dell’area artistica e casting director Ilias Tzempetonidis, anche amico personale di tante star della lirica internazionale che negli ultimi tempi sono diventati di casa sul palcoscenico napoletano.
Da Anna Netrebko a Lisette Oropesa, da Jonas Kaufmann a Amsik Grigorian e Nadine Sierra. Una operazione in tal senso era stata auspicata dallo stesso Lissner a novembre in occasione della “prima” di “Rusalka”, ultima inaugurazione di stagione che porta la sua firma, ricordando i dati positivi ottenuti dalla sua governance, sia di bilancio che di botteghino e di prestigio internazionale del San Carlo.
Un risultato cui ha portato il suo contributo l’intera squadra artistica nominata dal manager francese, squadra che potrebbe concludere la sua attività insieme col suo mandato o a scadenza di contratto. Ma che potrebbe, visti i risultati, anche essere confermata: da Clotilde Vayer, alla guida di scuola e corpo di ballo, al direttore musicale Dan Ettinger e al direttore del coro Fabrizio Cassi.