Anziani, boom di truffe nel Napoletano,
sos del generale: «Attenti ai finti corrieri»

Anziani, boom di truffe nel Napoletano, sos del generale: «Attenti ai finti corrieri»
di Leandro Del Gaudio
Giovedì 13 Agosto 2020, 10:10
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Mai aprire la porta ad uno sconosciuto, mai fidarsi di richieste di soldi al telefono, ma rimanere freddi di fronte alla nuova frontiera del crimine cittadino: i finti corrieri, i finti avvocati o finti soccorritori. È l'allarme lanciato dal comandante provinciale dei carabinieri, il generale Canio Giuseppe La Gala, che - attraverso il Mattino - ricorda i pericoli di un fenomeno criminale in crescita, anche alla luce di quanto emerso in sede di comitato per l'ordine pubblico, al cospetto delle altre forze di polizia, del prefetto Marco Valentini e del procuratore aggiunto Rosa Volpe.

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Comandante, perché una campagna di informazione su questo tema?
«Stiamo registrando un incremento di questo fenomeno criminale, solo negli ultimi mesi, i carabinieri hanno messo a segno arresti nell'area metropolitana. Un'emergenza provocata anche dall'isolamento sofferto da tante persone anziane nei giorni del lockdown, che oggi rischia di fare i conti con la settimana di ferragosto: per gli anziani, che restano soli in condomini semivuoti, è la settimana più lunga dell'anno, un motivo in più per essere vigili e fare fronte comune».

Come vengono consumate queste truffe?
«In due modi in particolare: il finto corriere e il finto avvocato (o qualcuno che simula un intervento legale dopo un incidente stradale)».

Come avvengono?
«Nel primo caso, c'è chi telefona alla vittima, riferendo di avere una consegna urgente per il figlio o il nipote, pretendendo dei soldi al momento della consegna. Nel secondo caso, c'è chi telefona spacciandosi per carabiniere o per procuratore legale del parente di un anziano, chiede di preparare soldi perché il congiunto della vittima ha provocato un incidente stradale ed è stato trattenuto in caserma, magari privo di assicurazione».

Scusi, ma a questo punto, come mai le vittime non chiamano direttamente i propri congiunti?
«È la seconda parte del piano. Vede, la banda invita a fare la telefonata di verifica ai carabinieri, ma dall'altra parte del telefono troverà qualcuno che si spaccia per militare. Non abbassano mai la cornetta, approfittano dei pochi secondi in cui è possibile rimanere in linea anche quando l'anziano ha interrotto la prima conversazione e si accinge a chiamare il 112. E in questo secondo momento, in genere, la persona anziana commette anche un altro passo falso: pronuncia il nome del congiunto, offrendo un elemento in più a chi poi deve presentarsi in casa a recuperare i soldi».

Qual è il consiglio da dare ai più anziani?
«Mai aprire la porta a sconosciuti, mai consegnare denaro solo sulla scorta di accordi telefonici presi in modo concitato e poco chiaro. Bisogna chiamare un parente o un vicino di casa, pur di non rimanere soli di fronte al criminale di turno che prova a lucrare sulla disponibilità di chi è anziano, sul desiderio di sentirsi adeguato e all'altezza della situazione».

È vero che il trend è in crescita?
«Ne abbiamo discusso in sede di Comitato in Prefettura e i numeri sono in aumento. Per questo motivo, è opportuna una valida campagna di informazione, che possa coinvolgere tutti. Vede, chi subisce una truffa poi sente su di sé la vergogna di averla subita, di essere stato gabbato. Bisogna uscire da questa dimensione, denunciare e, se è possibile, offrire il proprio contributo».

In questi giorni Napoli si svuota per ferragosto, qual è l'auspicio del comandante provinciale?
«Rivolgo un invito a collaborare. Se in un condominio ci si imbatte in una persona sconosciuta, magari dal fare sospetto, non bisogna limitarsi a chiudersi in casa, bisogna anche segnalare. Pensi, che a Napoli e in tutta l'area metropolitana ci sono cento stazioni di carabinieri (oltre alle altre forze di polizia): basta chiamare il 112, magari chiedere un consiglio su come comportarsi, siamo aperti sempre, giorno e notte, un presidio di prossimità specie per chi è anziano e resta solo in casa».
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