«Ho sentito qualcosa sulla testa. Da lì è iniziato il mio risveglio dal coma», dice il 30enne Jean Emile Rasolofo, originario del Madagascar. Il religioso «salvo per miracolo», letteralmente. Sfiorato in rianimazione a Pozzuoli dalla reliquia di don Giustino Maria Russolillo. Tant'è che alla sua testimonianza si deve la canonizzazione del fondatore dei Vocazionisti, già beato di Pianura e appena iscritto nell'almanacco dei santi.
Manca solo la data della cerimonia ufficiale, ma tutto è agli atti, oramai deciso: cardinali e vescovi hanno espresso all'unanimità parere favorevole, giudicando questa guarigione ispiegabile. «Che è arrivata, peraltro, dopo la richiesta dei medici di procedere alla donazione degli organi», riferisce don Ciro Sarnataro, vicario della Società divine vocazioni («La congregazione ha la casa madre a Pianura, dove si trova anche il corpo di don Giustino»), anche lui sentito nell'ambito dell'istruttoria. Sua la ricostruzione dell'iter che viene presentata venerdì 9 luglio, alle 11 nell’Antisala dei Baroni a Castel Nuovo, e che il Mattino.it può anticipare.
16 aprile 2016
Il giovane religioso Jean Emile Rasolofo sviene in una stanza nella comunità vocazionista di Quarto. Trasportato all’ospedale di Pozzuoli, i medici lo danno per spacciato. Ma il padre generale Antonio Rafael do Nascimento invia un messaggio a tutti i religiosi e i fedeli, invitandoli a pregare
18 aprile 2016
Un confratello è incaricato di andare in ospedale e chiedere di entrare in rianimazione per porre la reliquia di don Giustino sul capo di Jean Emile Rasolofo e per lasciare in reparto un’immaginetta sul corpo del giovane in coma irreversibile
21 aprile 2016
D'improvviso, Jean Emile Rasolofo si sveglia: parla, muove gli arti senza difficoltà. I medici lo visitano e affermano che gli organi sono in «perfetto stato», anche il rene, nonostante la lesione avuta del muscolo scheletrico
6 maggio 2017
Al vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, viene consegnata l'istanza per iniziare la causa di riconoscimento del miracolo per intercessione del beato don Giustino.
19 luglio 2017
Fino al 23 marzo 2018 il vescovo di Pozzuoli procede con l'inchiesta affidata a don Antonio Salvatore Paone, vice-responsabile diocesano dell’ufficio del servizio per le Cause dei santi
23 marzo 2018
Nella parrocchia Santa Famiglia di Pianura viene celebrata la messa che chiude l’inchiesta diocesana. Documentazione sigillata
10 ottobre 2018
La congregazione delle Cause dei Santi riconosce giuridicamente valida l’inchiesta diocesana
5 marzo 2020
La consulta medica, istituita dalla stessa congregazione, dichiara che quella di Jean Emile Rasolofo è «una guarigione celere, stabile e inspiegabile per le leggi della scienza»
16 giugno 2020
I consultori teologi definiscono la guarigione è inspiegabile, da attribuirsi all’intercessione del beato don Giustino Russolillo
6 ottobre 2020
Cardinali e vescovi confermano
27 ottobre 2020
Papa Francesco ascolta il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della congregazione delle Cause dei Santi, e riconosce a sua volta il miracolo
3 maggio 2021
Il pontefice convoca il concistoro: a cardinali e vescovi consegna il compendium sul beato don Giustino, che contiene un breve riassunto della sua vita, perché esprimano il loro parere.
9 luglio 2021
È in programma la presentazione del percorso di canonizzazione (in diretta Facebook). Con gli interventi di padre Antonio Rafael do Nascimento, suor Chiara Stella Vitale, padre Giacomo Capraro e il presidente della commissione centrale per la canonizzazione, don Salvatore Musella. Dopo 1700 anni la diocesi di Pozzuoli ha così un nuovo santo. Don Giustino. «Nato a Pianura, terzo di dieci figli, ordinato sacerdote il 20 settembre del 1913 nella cattedrale di Pozzuoli», ricostruisce Claudio Ciotola, avvocato e docente universitario di diritto dell'informazione, nonché giornalista e responsabile del comitato istituito per la comunicazione, di cui fanno parte Ciro Biondi, Antonio Di Maio, Rosaria Morra, Mario Orlando, Gianni Palmers, Luigi Panico, Martina Chiaese, Musolino Fabiana, don Ciro Sarnataro e suor Teresa Soria.