Boom abusivismo a Casalnuovo, lavoro a domicilio per il condono

Boom abusivismo a Casalnuovo, lavoro a domicilio per il condono
di Pino Neri
Martedì 22 Gennaio 2019, 11:14 - Ultimo agg. 11:23
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Il «progetto condono» è stato redatto ed è stata approvata anche la delibera da parte dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Pelliccia. L'obiettivo del Comune di Casalnuovo è di quelli numericamente imponenti: smaltire nel più breve tempo possibile oltre 2mila richieste di condono edilizio per altrettanti edifici abusivi. Come? Facendo lavorare il maggior numero possibile di dipendenti anche al di fuori dell'orario di lavoro ordinario. Proprio così: per rispondere alle migliaia di richieste di sanatoria rimaste inevase da decenni i comunali addetti al settore potranno organizzarsi come vorranno, durante il tempo libero. «Lo prevede il contratto nazionale di lavoro», si legge nella delibera. Inoltre, sempre secondo quanto motivato e disposto dall'esecutivo Pelliccia, coloro che hanno uno o più immobili abusivi da condonare potranno anche presentare nella richiesta di sanatoria documenti autocertificati.

Allo scopo di velocizzare i tempi di chiusura delle istruttorie per ogni singola richiesta di condono, saranno consentiti soltanto «controlli a campione» da parte degli uffici comunali. È la linea politica adottata dall'amministrazione di questo centro dell'hinterland di appena sette chilometri quadrati e oltre 50mila abitanti, finito più volte al centro di scandali relativi alle attività edilizie. L'esecutivo però tira dritto puntando proprio sulle problematiche connesse al mattone. Tanto per fare un altro esempio, giungerà in commissione edilizia la proposta, da discutere giovedì, sulla possibilità di nuovi interventi urbanistici all'interno del centro storico. Una sostanziale modifica al piano regolatore, risalente al 1994, che prevede interventi edilizi nel centro storico. Questa però è un'altra storia.
 
Intanto il «progetto condono» sta stuzzicando la curiosità di tante persone. «Il servizio comunale per il condono edilizio scrive l'assessore all'urbanistica, Salvatore Esposito ha solo tre dipendenti che non sempre riescono a soddisfare le esigenze degli aventi diritto». Sono cifre da capogiro. A Casalnuovo sono oltre 2mila le richieste di condono rimaste inevase, 746 sono quelle relative agli immobili abusivi per i quali è stata chiesta dai cittadini l'applicazione della legge di sanatoria del 2003; 896 quelle avanzate ai sensi della sanatoria del 1994 e 547 quelle ai sensi della legge del 1985. Tutte domande a cui la precedente giunta retta fino al 2015 dal sindaco Peluso non ha voluto rispondere a causa di una serie di problemi. Nel 2007 infatti il comune di Casalnuovo era stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Pietra dello scandalo furono proprio centinaia di falsi condoni edilizi finiti al centro dell'inchiesta giudiziaria su 74 palazzi abusivi sequestrati dai carabinieri. Da qui il lungo impasse sul fronte del rilascio dei condoni. In base all'ultimo report di Legambiente ammontano a 259.170 le richieste di sanatoria rimaste inevase a Napoli e nei 90 comuni della provincia. Oggi il peso maggiore del cemento facile è rappresentato soprattutto dall'abusivismo esistente. Secondo il rapporto «Bes» dell'Istat, nel 2015 l'abusivismo edilizio riguardava il 47,3% del patrimonio immobiliare al Sud, il 18,9% nelle regioni del Centro e il 6,7% al Nord. La Campania si conferma la regione più esposta al fenomeno, con una quota di 50,6 immobili fuorilegge ogni cento.
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