La droga era occultata nell'auto di un romano che faceva da corriere per l'ingente quantitativo di stupefacente che, una volta arrivato sulla piazza dello spaccio della Capitale, avrebbe fruttato oltre 2 milioni di euro. Gli specialisti del Gico sono riusciti ad individuare i reali destinatari dell'eroina: tutti soggetti appartenenti ad un agguerrito clan di camorra di Secondigliano, attivo prevalentemente nella Capitale e nel basso Lazio. Dell'organizzazione facevano parte anche Leonardo e Giuseppe Leonardi, parenti di «Chiappellone», già affiliato al clan Di Lauro ed, in seguito, esponente di spicco del clan degli Scissionisti, arrestato a Natale 2012 ed oggi collaboratore di giustizia.
L'organizzazione importava la droga sfruttando differenti rotte quali Turchia, Spagna, Olanda e Venezuela.
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