Campania zona gialla, il pasticcio di de Magistris: «Chiudo strade e piazze», poi il dietrofront

Campania zona gialla, il pasticcio di de Magistris: «Chiudo strade e piazze», poi il dietrofront
di Leandro Del Gaudio
Domenica 20 Dicembre 2020, 09:30 - Ultimo agg. 19:13
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Tutto nel giro di una mattinata. Una sorta di battaglia navale, in cui ad essere colpita e affondata rischia di essere la credibilità delle istituzioni, ma anche la tenuta di un pezzo di economia cittadina. A tenere banco, ancora una volta, il botta e risposta tra Regione e Comune, ovviamente a colpi di ordinanze. Da un lato, il presidente della regione Vincenzo De Luca che conferma il colore arancione della nostra regione, nel fine settimana più atteso dell'anno; dall'altro la doppia mossa del sindaco Luigi de Magistris

Restiamo per un attimo sulla strategia del primo cittadino partenopeo: in mattinata aveva deciso di firmare una ordinanza con cui imponeva norme antiassembramenti per ben 48 strade cittadine, quelle più gettonate, tra zona del Lungomare e vie dello shopping; poi, nel corso del pomeriggio, il colpo a sorpresa, che sa di colpo di teatro o che comunque rientra nella saga della polemica che si sta consumando tra i vertici istituzionali di regione e città: è ancora la fascia tricolore a firmare la revoca dell'ordinanza da lui stesso emanato, prendendosela con il dirimpettaio di Santa Lucia.

Nel frattempo, proprio mentre il sindaco tornava sui suoi passi, un raduno di ristoratori e commercianti si è formato sul Lungomare, per dire no al regime arancione imposto dal presidente De Luca.

Caos e balletti di ordinanze, proviamo a ripercorrere una giornata da incubo per chi è alle prese con l'esigenza di dare continuità alla propria attività commerciale, provando ad adeguarsi con provvedimenti e misure sempre differenti. Partiamo dall'ultimo atto amministrativo, quello firmato nel pomeriggio da De Magistris, con cui il sindaco ha revocato l'ordinanza con cui si disponeva la chiusura di strade e piazze cittadine per impedire assembramenti (al netto delle esigenze lavorative o inderogabili dei cittadini).

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Sono le 17.23, quando arriva una nota da Palazzo San Giacomo: revoca della precedente ordinanza. Poi il sindaco che spiega: «Era stata emessa in vista del rientro della Campania da domani in zona gialla. Abbiamo lavorato tutta la mattina al provvedimento per aiutare la ripresa economica ed evitare il rischio di assembramenti, poi è arrivata l'ordinanza del presidente De Luca che ci mantiene in zona arancione. Tutto ciò denota mancanza di rispetto nei confronti di sindaci, prefetti e forze dell'ordine cui poi viene chiesto di controllare il territorio».

Pomeriggio di ordinaria nevrosi, con commercianti che non sanno come organizzare le proprie vendite, cittadini disorientati. Una giornata che ha un retroscena abbastanza chiaro, evidente. Ed è un retroscena che si consuma nel chiuso del comitato per l'ordine pubblico in Prefettura, nell'ultima seduta tra i vertici delle forze dell'ordine e delle istituzioni cittadine. Stando a quanto risulta a Il Mattino, si è ragionato sulla necessità di dare corso a misure restrittive per evitare assembramenti in città. Stop alla deregulation, ma regole chiare per tutelare i cittadini dal contagio. Venerdì notte, poi, sappiamo come è andata. Sono stati gli agenti della polizia municipale (alle dirette dipendenze di Palazzo San Giacomo) ad intervenire in zona baretti, di fronte a una situazione che - sulle prime - appariva del tutto fuori controllo. Troppi ragazzi a fare l'aperitivo, troppe persone ammassate all'esterno di bar e esercenti tra via Bisignano e piazzetta Rodinò, scattano le prime multe. Ma non basta il lavoro degli agenti della Municipale, agli ordini del comandante Ciro Esposito, occorrono i rinforzi. Arrivano gli agenti di polizia, si lavora per scongiurare gli assembramenti, anche sulla scorta di quanto viene segnalato dai residenti. In poche ore vengono postati sui social e pubblicati dai giornali on line video e foto di centinaia di persone nella stessa strada. Sembrano scene di dicembre scorso - immagini del 2019 - che rendono necessario un intervento più incisivo sotto il profilo della politica e della amministrazione del territorio. Basta con la deregulation, occorre fissare il perimetro del consentito. Ed è così che nella tarda mattinata di ieri, il sindaco decide di intervenire. Prima ordinanza, intorno alle 15: Sono 48 i luoghi che secondo il primo atto amministrativo reso pubblico ieri possono subire chiusure temporanee in caso di assembramenti, dal 20 al 23 dicembre».

 

Tutto chiaro? Due ore dopo cambia tutto, mentre sul lungomare è scoppiata la protesta dei ristoratori contro il regime arancione del presidente della Regione. Dice a Il Mattino il titolare di un noto bar di Chiaia - mi ha appena inviato una email con le nuove prescrizioni da applicare nella giornata di oggi. Ma poi, due minuti fa, mi ha richiamato dicendomi di attendere, perché forse tutto stava cambiando...». Rabbia, caos e polemiche, mentre Napoli entra - a fatica - nell'ultima curva del 2020. 

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