Ci sono cinquanta sfumature di rosso. Le regole del lockdown dettate dal Dpcm del 3 novembre, e che da oggi si applicano anche in Campania, sono riassunte per sintesi come una replica di quelle dello scorso marzo. In effetti il principio base del restare a casa salvo attività indispensabili resta il medesimo, tuttavia in molte sfumature il rosso di questo periodo si discosta da quello che caratterizzò la prima ondata (e che a sua volta subì diversi ritocchi, sia in senso restrittivo sia con allargamenti delle maglie). Si allunga di molto in particolare l'elenco dei prodotti acquistabili e quindi dei negozi che restano aperti ma resta ferma la motivazione della spesa, che deve essere di necessità. Sì quindi all'acquisto di biancheria intima ma no a prolungate ricerche di un particolare capo di lingerie. Un comportamento il cui rispetto è rimesso alla sensibilità di ciascuno. Ecco le principali differenze tra le regole attuali e quelle del massimo rigore.
BAR E RISTORANTI
A marzo rimasero del tutto chiusi, poi le maglie si allargarono non senza polemiche e peculiarità (in Campania restò per qualche giorno il niet alla pizza d'asporto); adesso è consentito l'asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza limite di orario.
COMMERCIO AL DETTAGLIO
A marzo l'elenco di prodotti indispensabili era quanto mai ridotto: alimentari, farmacie, tabacchi, giornali, carburante.
LAVORI
Anche in tale campo la differenza è sensibile. Mentre nel momento di massima stretta - e cioè il 22 marzo 2020 - la regola era la sospensione di qualsiasi attività lavorativa non indispensabile, stavolta nessun lavoro è di per sé sospeso anche se ovviamente vanno seguiti precisi standard di sicurezza e va favorito ogni qualvolta è possibile lo smart working. Non chiudono quindi i cantieri nelle città così come quelli nelle abitazioni private, peraltro rilanciati dal superbonus per gli interventi che migliorano le caratteristiche energetiche degli edifici. L'acquisto di mobili non è tra quelli consentiti tuttavia la consegna e il montaggio di quanto già acquistato è possibile.
SCUOLA
Gli studenti furono i primi toccati dai provvedimenti restrittivi, con la chiusura di tutte le categorie di scuole e l'avvio di una Dad all'epoca piuttosto fortunosa. Stavolta nelle zone rosse restano funzionanti le scuole materne, le elementari e le media limitatamente al primo anno. L'eccezione è stata finora proprio la Campania, che anche quando era in zona gialla ha tenuto serrate tutte le scuole. Quell'ordinanza però, scaduta il 14 novembre, è stata rinnovata fino al 23 novembre per cui tra una settimana gli studenti più giovani in età torneranno nelle aule scolastiche, ma con una formula restrittiva rispetto alle regole nazionali per le zone rosse.
SERVIZI ALLA PERSONA
Capelli incolti ed effetti della ricrescita caratterizzarono il look degli italiani durante il primo lockdown. A marzo restarono disponibili tra i servizi alla persona soltanto le lavanderie. Stavolta parrucchieri e barbieri restano aperti ovunque. Chiudono invece i centri estetici. Via libera, ma non è una novità, ai servizi funerari.