La tratta Napoli-Sorrento è un tuffo nell’imprevisto. Si lancia un dado simbolico, salendo sul treno, e non è affatto detto che i numeri facciano girare il viaggio nella giusta direzione. Blackout, assembramenti, informazioni poco chiare, corse che saltano.
Raggiungere la location record del boom turistico è tutt’altro che una passeggiata di salute, per i vacanzieri che si imbarcano in Circumvesuviana, costretti all’odissea. Binari-foresta (come a Porta Nolana), stazioni diroccate o con transenne (come a Sant’Agnello), ritardi specialmente di mattina. A tratti la situazione fila liscia, ma spesso un maxi-ingorgo, come quello di ieri a Pompei sul treno che da Sorrento rientrava a Napoli - confermano alcuni pendolari e alcuni dipendenti della stazione di Sorrento - «impedisce a volte ai turisti di prendere il treno. In pratica, saltano le corse soprattutto nella fascia oraria 7-9. E tutti sono costretti ad aspettare il viaggio successivo. La settimana scorsa, per esempio, è saltato un treno quasi ogni mattina». I mezzi dedicati al percorso, va sottolineato, sono nuovi e dotati di area condizionata.
Dovrebbe partirne uno ogni 25 minuti, per un’ora e un quarto di viaggio, ma non sempre succede. Spesso i ritardi si accumulano, dunque sfumano le corse e tanti restano a terra.
«I treni a Londra sono molto più puntuali», sospira Anna Faris, in viaggio con tre amiche. Alla stazione di Sorrento (ci arriviamo alle 14.28), svetta il cartello «cercasi personale» affisso sulla parete dell’info point turistico. Alcuni lavoratori dell’area ci spiegano la situazione: «La mattina è peggio - raccontano - la settimana scorsa è quasi sempre saltata una corsa. Questo ha lasciato a piedi tanti turisti e pendolari, anche noi». Dopo poco, ci imbarchiamo nel viaggio di ritorno. Il treno è più pieno che all’andata, ma l’effetto «sardine» lo si raggiunge a Pompei: è qui che, reduci dagli scavi, salgono centinaia di vacanzieri, coi loro trolley, e si aggiungono alle decine di stranieri che tornano da Sorrento a Napoli. Folla ovunque. Viaggio a 40 gradi, in piedi, corpi ammassati. Tra loro c’è M.G, da Cortina d’Ampezzo: «Una compagnia privata, alla stazione Garibaldi, ci ha adescato appena scesi dal treno, offrendoci un pacchetto da 50 euro per due persone, con prenotazione del posto, per arrivare a Sorrento». Il biglietto di andata e ritorno per Sorrento, comprato alla biglietteria, costa però 15 euro per due persone. In ultimo, a San Giorgio a Cremano, proprio davanti al volto triste e comico di Troisi, il treno si ferma per 5 minuti, probabilmente a causa dell’elevata temperatura delle rotaie. Blackout. Afa e tensione tra centinaia di stranieri. Poi riparte, un po’ più lento. Un altro imprevisto nel viaggio del boom turistico più importante del Sud Italia.