Covid a Napoli, è allarme contagi condominiali: record di casi in un palazzo di via Petrarca

Covid a Napoli, è allarme contagi condominiali: record di casi in un palazzo di via Petrarca
di Paolo Barbuto
Giovedì 15 Ottobre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 18:10
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Il quadro inizia a delinearsi in tutta la sua violenza, il comune diffonde i dati della spaventosa diffusione dei contagi in città. Il sindaco spiega che «il gruppo di lavoro istituito dal Comune di Napoli ha elaborato uno studio epidemiologico. Un’analisi fondamentale per comprendere le aree che attualmente sono più interessate dall’epidemia».

Alla luce dell’analisi epidemiologica realizzata dal Comune, la grande paura si concentra nei quartieri di Miano e Stella dove la percentuale di contagiati scoperti dal 4 al 10 di ottobre è poderosa e supera i 35 ogni diecimila abitanti; in valore assoluto, però, in quello stesso periodo la crescita più consistente si è registrata fra San Lorenzo, Stella e San Carlo all’Arena, praticamente tutto il centro storico, con valori superiori ai 105 contagiati in ognuno dei quartieri.

Non va meglio a Miano e Scampia dove si registra un numero di nuovi contagi fra i 90 e i 105; Soccavo, Pianura e Secondigliano si attestano su una cifra superiore ai 75.

 

L’analisi epidemiologica effettuata dagli esperti di Palazzo San Giacomo non approfondisce i dettagli che, invece, emergono dagli accurati report della Asl che Il Mattino ha avuto la possibilità di consultare. Da quell’elenco infinito di contagiati messi in fila dall’inizio della pandemia, viene fuori un quadro capillare della diffusione del virus in città e si evince in modo plateale il ruolo determinante delle nostre abitazioni, degli androni, degli ascensori dei palazzi nei quali abitiamo. Sono rarissimi i casi di un solo ammalato scoperto all’interno di un edificio, sono centinaia i piccoli focolai familiari, decine quelli che aggrediscono interi edifici. E non si tratta di questioni legate a specifiche aree della città: in ogni singolo quartiere ci sono focolai “di palazzo” con punte esagerate (undici persone in un solo condominio) e tantissimi casi con numeri inferiori ma comunque indicativi.

 

Individuare i contagi “di palazzo” è facile perché il dettaglio delle rilevazioni della Asl comprende, oltre all’indirizzo, anche la scala e l’interno dove risiede ogni singolo positivo. Ecco, dunque, che diventa facile imbattersi in lunghe sequenze di indirizzi identici ma numeri di interno differenti, segno di una diffusione che va oltre quella familiare ma si allarga anche ai vicini di casa.

Le motivazioni sono quelle che ciascuno immagina: spesso fra vicini ci si scambiano visite di cortesia, si condividono pomeriggi davanti a un caffè o ci si ferma a chiacchierare nell’androne o sul pianerottolo. Si tratta di momenti in cui ciascuno si sente “protetto” perché si trova all’interno di mura amiche, fra persone considerate di casa, sicché le mascherine spesso si abbassano, la distanza sociale si annulla, e il virus trova percorsi liberi.

Può accadere pure che il contagio possa diffondersi per l’utilizzo dell’ascensore, sul corrimano delle scale, nei luoghi comuni dell’androne, anche in questi casi tornano determinanti i presidi di tutela, mascherina, lavaggio costante delle mani.

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Nella piantina in questa stessa pagina potete vedere un esempio della diffusione dei contagi nei singoli edifici. Ovviamente abbiamo tutelato la privacy di ciascuno riferendoci genericamente alla strada senza scendere in alcun dettaglio. Appare clamorosa la diffusione del virus in un condominio di via Petrarca nel quale sono stati contati undici casi di positività. Ma dietro al caso clamoroso di via Petrarca che ne sono tanti altri egualmente significativi come i dieci contagiati in un condominio di via Gianturco, gli otto condòmini di via Pietro Castellino, i sette di via Orazio e di via Fontanelle: in questo caso non esiste differenza di classe o di censo, il virus non ci bada, approfitta dei nostri errori e invade case e palazzi. 

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