Coronavirus a Napoli, è allarme in Tribunale: positivo un impiegato, eseguiti 40 tamponi

Coronavirus a Napoli, è allarme in Tribunale: positivo un impiegato, eseguiti 40 tamponi
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 9 Settembre 2020, 23:31 - Ultimo agg. 10 Settembre, 15:09
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Un impiegato della Procura risulta positivo al Coronavirus. Torna l’incubo contagio nel palazzo di giustizia, proprio nei giorni in cui si discute la riorganizzazione del lavoro nella cosiddetta fase tre, quella del rientro dalle ferie agostane, della ripartenza di tutte le udienze «in presenza». La notizia si è diffusa nella tarda mattinata di ieri e ha fatto scattare tutte le contromosse utili da parte dei capi degli uffici. Ad essere risultato positivo è un impiegato dell’ufficio esecuzione della Procura, che presta servizio nella Torre B della cittadella giudiziaria. Almeno una quarantina i tamponi somministrati ad impiegati, cancellieri, magistrati, nel tentativo di tracciare la sfera di contatti intercorsi negli ultimi giorni con il soggetto risultato positivo. Un nuovo allarme, destinato ad essere preso in considerazione da tutti gli addetti ai lavori, specie se si considera che dalla prossima settimana il palazzo di giustizia tornerà a far registrare migliaia di accessi al giorno.

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Ed è anche in vista di questa scadenza che ieri si è riunito un tavolo tecnico che ha riguardato soprattutto la materia penale. Si punta a trovare una sintesi tra esigenze differenti, a partire dalla questione delle prenotazioni per l’accesso a una o più cancellerie. Un punto controverso, sul quale ci sono delle schiarite proprio alla luce del confronto di ieri tra avvocati e vertici degli uffici giudiziari. Stando a quanto emerso dall’ultimo confronto, la prenotazione resta uno strumento necessario per il tracciamento degli avvocati all’interno della cittadella giudiziaria, anche se verrà usato in modo flessibile, elastico: dopo un primo adempimento per il quale c’era prenotazione, l’avvocato potrà recarsi presso altre cancellerie, rilasciando di volta in volta le proprie generalità. Ed è su questo punto che gli avvocati hanno chiesto di implementare le attività del front office, collocato al piano terra, dove è possibile accedere senza prenotazione, per abbattere file agli ascensori e smaltire il grosso degli adempimenti. Spiega l’avvocato Gaetano Balice, segretario della camera penale presieduta da Ermanno Carnevale: «Ci auguriamo che venga rafforzato il front office, magari con il coordinamento di un funzionario ad hoc, per ridurre al minimo le file per gli ascensori».

Prevista in questa riorganizzazione una fascia oraria per gli atti urgenti, quelli del cosiddetto ultimo giorno, che consentirà di svolgere adempimenti anche in assenza di prenotazione. Massima attenzione anche per il lavoro all’interno delle aule. Si va a regime, previsto un tetto di massimo trenta fascicoli al giorno per ogni giudice monocratico, ma anche per quanto riguarda la presenza fisica in aula: non più di 25 persone per processo, per consentire la logica del distanziamento personale. Ma torniamo al caso dell’impiegato positivo al Covid. Una doccia fredda nei giorni della ripartenza, specie in una struttura tentacolare e al coperto come il Tribunale. Si attendono gli esiti delle decine di tamponi previsti ieri d’urgenza, mentre ai piani alti della Procura generale e della Procura si studiano misure di ampio respiro: dalla prossima settimana potrebbero essere disponibili test rapidi per tutti, anche per gli avvocati che - in modo facoltativo - ne facessero richiesta. 
 

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