Domenica 21 marzo scadono i primi 15 giorni di zona rossa per la Campania: nel nuovo monitoraggio degli indicatori epidemici, oggi al vaglio della cabina di regia nazionale, la situazione appare leggermente migliorata sul fronte dell'indice di infettività Rt (che è sceso da 1,5 attorno a 1) ma l'incidenza di nuovi positivi per 100 mila abitanti nell'ultima settimana rimane attestata a 274, dunque al di sopra della soglia critica di 250. Una seconda spia rossa ancora accesa riguarda la colonna dei contagiati attualmente positivi che ha continuato a crescere di giorno in giorno nel saldo tra nuovi casi e guariti arrivando oggi a sfiorare le 100 mila persone (99.559) positive al virus di cui una buona percentuale portatori delle varianti a maggiore contagiosità con riverberi anche sull'intensità di malattia. Una quota simile di contagiati (circa 500 in meno) in Italia si contano solo in Lombardia che ha però quasi il doppio della popolazione campana e che sconta ben 786 persone ricoverate in rianimazione e altre 6.744 ospitate in ospedale. la Campania, da questo punto di vista, continua invece a essere «graziata» da una minore quota di sintomatici (che comunque cono in crescita) contando solo 153 casi in Terapia intensiva e 1.562 ospedalizzati in grado però di segnare, già a questo livello, un sovraccarico della capacità della rete sanitaria di rispondere al crescente tasso di ricoveri.
GLI INDICI
«La Campania - conferma Nicola Fusco, ordinario di Matematica della Federico II, che monitora con un proprio algoritmo l'andamento epidemico di Sars-Cov-2 nello Stivale - è stabile ma a mio parere ancora da zona rossa.
LE VARIANTI
L'ultima volta che la Campania ha dovuto fronteggiare una massa di 100 mila persone contagiate presenti nelle sue città (a cui corrisponde una sempre una quota non trascurabile e misconosciuta di positivi non diagnosticati asintomatici) è stato il 22 novembre. Ebbene per scendere da questa quota a 60 mila casi si sono dovuti attendere due mesi e solo a fine gennaio il virus ha iniziato a circolare sensibilmente meno. Adesso che siamo tornati a 100 mila persone positive bisognerà aspettare ancora a lungo per vedere calare il numero dei contagi.
«Per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e la diagnosi - aggiunge Antonio Salvatore, del dipartimento salute dell'Anci - è inoltre verosimile che molti dei casi rilevati nell'ultima settimana si siano infettati 15 giorni fa e se a ciò s'aggiunge l'effetto propulsivo delle varianti (che si trasmettono più facilmente e che colpiscono anche i bambini e i più giovani) e una campagna vaccinale che vede la Campania fanalino di coda per dosi fornite ma tra le prime per somministrazioni effettuate, il ritardo sistemico nell'analisi del dato si traduce inesorabilmente in un assist al virus che diventa sempre più aggressivo come ci viene detto dai medici e dai dati di letalità». Il timido miglioramento della Campania nei dati di ieri: 2.223 casi contro i 2.665 del giorno prima il 10,75% di positivi al tampone contro 11,90. In calo i decessi da 33 a 13 ma con 912 attualmente positivi in più, 8 posti di terapie intensive occupati in meno (dato purtroppo da correlare anche ai decessi) e 21 ricoveri in più. restano basse l vaccinazioni senza Astra Zeneca, circa 7 mila e solo il 3,59 per cento della popolazione completamente vaccinato. Da oggi alle 15 intanto, riprende la vaccinazione con Astra Zeneca.