Disabili senza assegno di cura da un anno, pronta l'azione legale delle associazioni

Disabili senza assegno di cura da un anno, pronta l'azione legale delle associazioni
di Antonio Folle
Lunedì 22 Giugno 2020, 18:04
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Una vera e propria tempesta quella che si sta addensando sopra palazzo San Giacomo. Numerose associazioni che si occupano dei diritti delle persone disabili nelle scorse ore hanno fatto sentire la loro voce contro l'ente di piazza Municipio annunciando una battaglia a oltranza contro il Comune che da oltre un anno non versa agli aventi diritto l'assegno di cura - circa 1200 euro al mese - che serve a coprire le esigenze delle spese mediche specialistiche e dell'eventuale compenso per il personale specializzato impegnato nelle eventuali cure domiciliari ai disabili gravi e gravissimi. Una vera e propria tragedia che ha messo in ginocchio decine di famiglie che, a causa della mancata erogazione dei contributi, sono state costrette a farsi carico in prima persona delle pesanti esigenze economiche. 

Una questione, quella della mancata erogazione dei contributi, che rischia di finire nelle aule di tribunale. L'associazione Fish Campania Onlus ha già annunciato che se il Comune di Napoli non farà fronte entro questa settimana a tutti i suoi impegni, darà mandato ai suoi legali di mettere in mora il Comune. L'assessore al Welfare Monica Buonanno nelle scorse ore ha affermato che nei prossimi giorni il Comune provvederà a far fronte ai suoi impegni, ma sull'intera vicenda ruota un vero e proprio giallo. Sembra, infatti, che senza l'approvazione del bilancio preventivo da parte del Consiglio Comunale - approvazione tutt'altro che scontata visto la bagarre politica che vede il sindaco de Magistris in bilico proprio sull'approvazione del bilancio - non si potrà procedere all'erogazione dei fondi. 

«Siamo pronti ad andare fino in fondo per questa questione che vede tante famiglie messe in ginocchio da una amministrazione a dir poco allegra dei fondi destinati ai disabili - l'ira di Daniele Romano, presidente dell'associazione Fish Campania Onlus - se nelle prossime ore il Comune di Napoli non farà fronte ai suoi impegni daremo mandato ai nostri avvocati e, se il caso, ci metteremo in contatto anche con il Prefetto per rappresentare le ragioni di persone a cui vengono sistematicamente negati i propri diritti. Si tratta di otto milioni di euro che sono già stati stanziati e incamerati dal Comune - prosegue - fondi vincolati che non possono essere distratti per altri scopi. Ad oggi sono oltre trenta le famiglie che hanno questo grave problema e che si sono rivolte a noi per un aiuto, ma stimiamo che attualmente su tutto il Comune di Napoli ci siano almeno 100 famiglie nella medesima condizione. Qualche ora fa l'assessore Monica Buonanno si è messa in contatto con noi e ci ha spiegato che il Comune procederà nelle prossime ore a liquidare gli importi - continua ancora Romano - ma noi abbiamo fatto presente anche a lei che la pazienza e le possibilità economiche delle famiglie si sono ormai esaurite».

La titolare dell'assessorato al Welfare ha ereditato una situazione a dir poco esplosiva. Quando Monica Buonanno è subentrata alla "dimissionata" Roberta Gaeta, infatti, il ritardo nell'erogazione dei contributi si stava già accumulando da mesi. L'assessore Buonanno appena insediata ha fatto tutto l'indispensabile per accelerare l'iter burocratico ma ormai il "danno" era fatto. 

«Noi non vogliamo puntare il dito sugli assessori del Comune di Napoli - precisa Daniele Romano - e per onestà intellettuale vogliamo sottolineare che l'assessore Buonanno in questi mesi ha fatto tutto quello che doveva fare per accelerare le pratiche. Noi, piuttosto, vogliamo richiamare il sindaco de Magistris alle sue responsabilità istituzionali. A capo degli assessorati ci sono persone scelte da lui e lui deve essere il garante del loro buon operato. Non si può semplicemente pensare di liquidare un problema di così vasta portata semplicemente cambiando assessore. Il sindaco - conclude il presidente di Fish Campania - è il responsabile delle politiche amministrative del Comune e ci aspettiamo da lui una assunzione di responsabilità su questa grave situazione».

La lunga questione della mancata erogazione degli assegni di cura alle famiglie che ne hanno diritto stamattina è finita anche nei banchi del Consiglio Comunale. La consigliera comunale Roberta Giova con un durissimo intervento ha rimarcato la necessità di individuare e perseguire i responsabili di un ritardo tanto grande quanto catastrofico per decine di famiglie. 

«Le responsabilità circa l'inerzia della parte politica e dei dirigenti che hanno causato questo disastro vanno assolutamente individuate e punite - ha spiegato l'esponente del gruppo "La Città" - il sindaco faccia chiarezza su questo argomento e non lasci che a pagare le spese di altrui responsabilità siano i disabili e le loro famiglie. La regione aveva già stanziato i fondi nel luglio 2019 per garantire continuità dei casi più gravi. E invece il Comune che fa? Fa passare 12 mesi nei quali è stata interrotta senza apparente motivazione l'erogazione degli assegni. E non si dica - ha proseguito Roberta Giova - come pure si è sentito in una Commissione dedicata, che per la liquidazione degli assegni bisognerà attendere l'approvazione del rendiconto 2019. Questa è una affermazione grave. Le norme di bilancio non possono ledere i diritti sacrosanti dei disabili gravi e gravissimi. I diritti sono diritti e se riconosciuti non sono subalterni ad alcunchè, ne sono soggetti a termini o condizioni. Dal canto mio - l'affondo - spero che tutte le famiglie deluse degli aventi diritto attivino ogni azione legale per la tutela dei diritti dei propri cari e per l'accertamento di tutte le responsabilità che dovessero emergere in questa vergognosa vicenda». 



 
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