In Egitto l'odissea di 200 napoletani: «Ferie da incubo»

In Egitto l'odissea di 200 napoletani: «Ferie da incubo»
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 7 Aprile 2022, 08:37
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Sono riusciti ad atterrare a Capodichino solo ieri sera dopo le 21 e dopo due giorni d'inferno, ma avrebbero dovuto far ritorno in Italia già lo scorso lunedì. Tutto a causa di un guasto ad un aereo della Wizz Air. Vacanze da incubo per circa 200 napoletani a Sharm el-Sheikh, almeno per quanto riguarda le ore precedenti al travagliatissimo ritorno a Napoli. Dopo l'annullamento del volo, lunedì scorso, i turisti italiani sono stati alloggiati a spese della compagnia aerea low-cost ungherese «in un albergo dismesso da tempo e - raccontano - sporco, pieno di pulci e senza neppure poter mangiare». Un'odissea che si è conclusa felicemente solo 48 ore dopo, ma in questi due giorni trascorsi in Egitto nell'attesa di partire, oltre alle tante difficoltà segnalate, c'è stato un bimbo di 3 anni che è stato costretto alle cure ospedaliere e una donna che ha accusato un malore. «Sono stati due giorni di inferno dopo sette giorni di paradiso - racconta Raffaella Longobardi, in vacanza con marito e due figlie, al suo arrivo a Capodichino - ora non vedo l'ora di tornare a casa».



L'odissea è cominciata lunedì quando è stato segnalato un guasto all'aeroplano della compagnia ungherese. Il pilota - è stato spiegato ai turisti dal console onorario italiano di Sharm el-Sheikh, Fabio Brucini - ha chiesto l'intervento di un ingegnere egiziano, poi ha richiesto che la compagnia inviasse un proprio ingegnere. Dopo l'annullamento del volo, la Wizz Air ha portato i turisti in un «vecchio hotel dismesso - raccontano - e in condizioni igieniche da terzo mondo». A ricostruire la pessima avventura la coppia di napoletani Carla Salatiello e Pasquale Mormile: «Ci hanno fatto dormire - raccontano - in un tugurio, acqua marrone che scorreva dai lavandini, stanze piene di insetti, nessun asciugamano ma quel che è peggio per tutto il tempo nessuno ci ha dato informazioni. Pur di non dormire nelle camere lerce ci siamo ammassati quasi tutti nella hall». Martedì la compagnia ha poi comunicato che sarebbero partiti, ma è iniziato un nuovo incubo. «Alle 15 - raccontano i turisti napoletani - ci hanno portato in aeroporto dicendo che saremmo riusciti a decollare, pur se con 24 ore di ritardo, invece siamo rimasti nello scalo egiziano fino a mezzanotte senza cibo e senza che nessuno ci desse informazioni per poi rientrare a notte fonda nell'hotel fatiscente». A quel punto i turisti napoletani, in assenza di informazioni e di assistenza qualificata, hanno deciso di avvisare della loro disavventura il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli che ha presentato, sul caso, un'interrogazione in Regione e tempestivamente informato dello «scandalo» la Farnesina. Solo ieri sera i turisti - oltre ai napoletani erano una cinquantina i lucani e diversi abruzzesi - sono riusciti a rientrare a Napoli.

Un bimbo di 3 anni - L.P. le sue iniziali - nella notte tra lunedì e martedì ha avuto un forte attacco di dissenteria e i genitori sono stati accompagnati dal console onorario al Sinai Clinic Hospital di Sharm. Nonostante l'intercessione di Fabio Brucini, le cure mediche sono costate alla famiglia napoletana 608 euro. Proprio le condizioni di salute del piccolo, hanno consigliato al papà di imbarcarsi su un volo con scalo ad Istanbul non appena il bimbo è stato in condizioni migliori, una soluzione da 14 ore di viaggio complessive. Prima del trasbordo in aereo, ieri, ha invece accusato un malore (forse per il caldo) una signora lucana. Per i passeggeri fragili si era prodigato - se i disagi fossero continuati ancora - anche il tour operator Andrea Vento offrendo alle famiglie con bimbi una sistemazione in un resort di lusso.

Contattata la Wizz Air, la compagnia ungherese ha spiegato che «l'aeromobile ha dovuto subire una manutenzione non programmata. I passeggeri interessati sono stati informati e gli è stata offerta una sistemazione in hotel, un orario di volo alternativo, un rimborso completo o il 120% della tariffa originale in credito di prenotazione.

Wizz Air si scusa sinceramente per qualsiasi inconveniente causato». La compagnia non ha però voluto offrire «per ragioni di privacy» il numero esatto dei passeggeri interessati dal disservizio. Ieri sera, a Capodichino, erano quasi 200 e volevano tutti rientrare a casa, arrabbiati ed esausti. «Ringraziamo solo il consigliere Borrelli - hanno detto - per essersi attivato».

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