Fase 2 a Napoli, sconti record nei negozi ma pochi comprano: «Mancano i turisti»

Fase 2 a Napoli, sconti record nei negozi ma pochi comprano: «Mancano i turisti»
di Valerio Iuliano
Mercoledì 20 Maggio 2020, 09:00 - Ultimo agg. 13:02
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Sulle vetrine campeggiano i cartelli con le scritte sconti eccezionali del 50% e vendite promozionali. Ma molti negozi in città sono rimasti desolatamente vuoti anche nella giornata di ieri. La crisi economica, come era prevedibile, incide profondamente sull'attitudine al consumo e gli esercenti dovranno attendere forse il weekend per cominciare a intravedere qualche segnale di risveglio del commercio. Alcuni sottolineano che le valutazioni sono ancora premature.
 

 

Dalle associazioni di categoria arrivano, comunque, dati piuttosto eloquenti sulle prime 48 ore successive alla riapertura. «L'andamento delle vendite è stato finora deludente - sottolinea il presidente di Confesercenti Vincenzo Schiavo - ed abbiamo riscontrato un 15% di acquisti sul totale dei prodotti. Non c'è stato quel flusso di consumatori che ci si poteva attendere dopo due mesi di lockdown. In alcuni negozi del centro è stato registrato un sufficiente afflusso di clienti. Qualcuno ha venduto un paio di scarpe, altri 10 o 15 magliettine. Mentre nelle periferie c'è il vuoto. Molti napoletani hanno ancora paura di uscire. Inoltre, 4 esercenti su 10 hanno scelto di non riaprire. Attendono che riparta l'economia». I risultati inferiori alle aspettative caratterizzano moltissime attività. E dalla Fipe, la federazione dei pubblici esercizi aderente alla Confcommercio, arrivano dati altrettanto significativi. «Si registra- spiega il presidente Massimo Di Porzio - un -60%, rispetto a due mesi fa. Ce lo aspettavamo. Non c'è turismo, non ci sono convegni, non ci sono meeting. Bisogna resistere un mese o forse due». La scomparsa dei turisti è un fattore determinante per i negozianti del salotto buono della città, anche perché il 65% degli acquisti, nel periodo precedente il lockdown, veniva proprio dagli stranieri. «Se non ritorneranno, molti di noi - osserva Cristiano Giliberti del centro commerciale Chiaia- rischieranno la chiusura. C'è poca gente in giro. Nel mio negozio di calzature applico sconti del 50 o del 60%. Non mi era mai capitato in 52 anni di attività. Ma le vendite sono poche. Speriamo di riprenderci nei prossimi giorni». Gli fa eco Alberto Zasso, responsabile dei Kappa Store di via Chiaia: «Solo con forti sconti si può provare a fare qualcosa. Ma per strada non c'è nessuno e la situazione si fa dura». Anche al corso Umberto le attività sono riprese regolarmente, ma l'andamento delle prime due giornate è perfino più negativo rispetto ad altre zone. «I negozi sono tutti vuoti e le cose vanno malissimo», spiega il commerciante Franco Veglianti, che aggiunge: «Le persone che sono uscite di casa non sono interessate agli acquisti e molti di noi non sono riusciti ad avere nemmeno i 600 euro di bonus Inps».
 

Sul fronte dei consumatori si fanno altri discorsi: «La merce estiva - sottolinea il presidente di Federconsumatori Rosario Stornaiuolo - non è ancora presente in molte vetrine. Anche per questo si fanno pochi acquisti, nonostante i forti sconti. L'aumento dei prezzi riguarda invece i negozi di alimentari. Mi riferisco in particolare a frutta e verdura. In questo settore i consumi sono calati, dopo la grande abbuffata della quarantena». Tra gli esercenti non mancano, infine, le note di ottimismo. Il più felice è il barbiere di Bagnoli Peppe Esposito: «Ieri ho riaperto finalmente il mio salone, perché per me non si lavora il lunedì, dopo tante lotte sindacali. È cominciata per noi una nuova primavera.
Ho distribuito bouquet di fiori a tutti i miei clienti ed a i miei dipendenti. È stato emozionante. Avevamo tutti le lacrime agli occhi. Mi era mancato tanto il mio lavoro». 

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