«Mentre tutti guardano agli ospedali e ai tassi di occupazione delle terapie intensive e dei posti nei reparti ordinari, il territorio, che è il cuore dell'assistenza sanitaria, rischia di saltare. I nostri studi sono come le terapie intensive nel corso della prima ondata». A lanciare un allarme sul rischio che gli studi di medicina generale vadano in burn-out a causa del dilagare della variante Omicron è la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg).
«Senza alcun supporto da parte dei distretti e dei dipartimenti di prevenzione anch'essi in evidente sovraccarico - dice Luigi Sparano, segretario Fimmg di Napoli - non saremo in condizione di reggere ancora a lungo l'impatto della variante Omicron che non porta ad un numero elevato di ospedalizzazioni, ma ricade invece completamente sulla gestione assistenziale del medico di famiglia».
«Reggere quest'onda d'urto - spiega Corrado Calamaro, segretario amministrativo Fimmg di Napoli - non è possibile. La minore gravità dei pazienti affetti da covid si traduce in un carico impossibile da sostenere anche perché al medico di base viene demandata anche tutta la burocrazia legata alla gestione della malattia». La Fimmg evidenzia che i medici stanno rispondendo a tutte le chiamate, rassicurando i propri assistiti e monitorandone le condizioni.
«Parliamo - conclude Sparano - di migliaia di persone che hanno il covid o che hanno sintomi influenzali. Numeri che aumentano in modo esponenziale e che ci portano a credere che nelle prossime settimane la situazione possa rischiare di diventare ingestibile e dunque - aggiunge - servono decisioni immediate su obbligo vaccinale, limitazioni più strette agli assembramenti e modelli di relazione e comunicazione diretta efficaci ed efficienti tra i medici di medicina generale e i sistemi di sanità pubblica che hanno la responsabilità delle quarantene e degli isolamenti, come dell'accesso ai tamponi molecolari nel pubblico». Dalla Fimmg arriva anche un invito a tutti affinché si guardi con attenzione alle nuove regole definite dal governo relative alle quarantene.