Fortuna, i magistrati decisi a chiedere immagini riprese dal satellite

Fortuna, i magistrati decisi a chiedere immagini riprese dal satellite
Venerdì 10 Giugno 2016, 08:13
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Caivano. Gli investigatori non escludono di consultare le immagini del satellite. Al vaglio della Procura di Napoli Nord, la richiesta avanzata dagli avvocati di parte civile, in particolare dal penalista Angelo Pisani, di acquisire le immagini satellitari, riprese la mattina del 24 giugno del 2014 (il giorno della tragica fine della piccola Chicca) per accertare se tramite le riprese o anche delle foto ad alta risoluzione, possa essere possibile individuare chi, quella mattina di due anni fa, si trovava sul solaio dell'isolato 3 delle palazzine popolari Iacp del parco Verde di Caivano, indicato dalla procura come il luogo del barbaro omicidio.

Un accertamento, che in caso di esito positivo, inchioderebbe senza più alcun dubbio l'assassino e gli eventuali complici, spazzando così definitivamente tutte le ipotesi alternative a quelle della procura avanzate dai legali dello stresso Raimondo Caputo, e soprattutto dagli avvocati dei familiari della piccola vittima. Un accertamento, quello con il satellite, molto sofisticato e soprattutto molto costoso, già utilizzato nei quatto anni di indagini sulla morte di Yara Gambirasio. Ora bisognerà accertare se quella tragica mattina, e nello spazio temporale tra le 11,35 e le 11,45, ora presumibile della scoperta del corpo agonizzate di Fortuna Loffredo, ritrovata priva di sensi sul lato nord del cortile dell'isolato 3 delle palazzine popolari, qualche satellite si trovava proprio sulla verticale di Caivano e magari su quella dell'isolato 3, dove secondo la Procura di Napoli Nord, diretta dal procuratore capo Francesco Greco, Raimondo Caputo, imbestialito dalla reazione della piccola Chicca all'ennesimo tentativo di violenza sessuale, avrebbe sollevato la bambina per poi scaraventarla nel vuoto da un'altezza di venticinque metri.

Ora il problema non da poco è che se il satellite individuato è in dotazione a militari, anche di paesi esteri, potrebbe scattare facilmente il diniego a fornire le immagini perché coperte dal segreto militare, o addirittura in questo caso sarebbe negata persino l'esistenza del dispositivo con l'occhio elettronico, orbitante sopra le nostre teste.È questa la novità più significativa, sotto il profilo squisitamente investigativo, delle ultima battute di un'indagine durata circa due anni. Un'inchiesta che visto ben quattro interventi dei Ris di Roma per determinare esattamente l'altezza dalla quale è precipitata la piccola, una decina di sopralluoghi nell'isolato 3 dei magistrati della Procura di Napoli Nord (il procuratore aggiunto Domenico Airoma e il pm Claudia Maone), per visionare i luoghi tra il settimo e l'ottavo piano, e le indagini difensive, svolte da un pool di esperti, coordinati dalla criminologa Roberta Bruzzone, nominati dagli avvocato Angelo e Sergio Pisani. Proprio questo team ha messo in discussione le risultanze investigative della Procura di Napoli Nord, che è notizie di questi giorni ha rigettato tutte le altre richieste dei difensori : dalla esumazione delle salme del piccolo Antonio Giglio e Fortuna Loffredo, per comparare le lesioni all'apparato scheletrico delle due vittime e verificare così se Chicca sia effettivamente precipitata dall'altezza indicata dal perito che ha effettuato l'autopsia, a nuove perizie neuropsichiatriche infantili, per accertare la capacità di ricordare delle tre bambine, figlie di Marianna Fabozzi, che di fatto con le loro testimonianze hanno inchiodato Raimondo Caputo, unico imputato che ora rischia seriamente una condanna all'ergastolo.

m.d.c.
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