Gelsomina, torturata uccisa e bruciata a 21 anni: si riapre la caccia agli impuniti

Gelsomina, torturata uccisa e bruciata a 21 anni: si riapre la caccia agli impuniti
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 4 Ottobre 2017, 07:06 - Ultimo agg. 09:14
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Verificare le accuse messe agli atti dai nuovi collaboratori di giustizia della gomorra napoletana, a proposito dell’omicidio di Gelsomina Verde, di Carmela Attrice, di Dario Scherillo: insomma tenere alta l’attenzione sul sacrificio di persone inermi ed estranee alla camorra. Prendiamo il caso di Mina. Dopo l’assoluzione definitiva di Cosimo Di Lauro (inizialmente indicato come mandante) e dopo la condanna definitiva di Ugo De Lucia (da 12 anni in cella, dove sta scontando l’ergastolo), l’attenzione resta concentrata su Antonio Mennetta, uno dei fedelissimi della prima ora dei Di Lauro, prima di dare forma al gruppo autonomo della Vinella Grassi. Pesano le parole dei pentiti di nuova generazione, che spingono gli inquirenti a tenere sempre alto il profilo investigativo sul delitto consumato a novembre del 2004, quando Mina Verde fu torturata e uccisa.

Bella e dedita al volontariato, estranea a logiche di natura criminale, la ragazza venne attirata in una trappola da Pietro Esposito (pentito della prima ora, condannato a dodici anni, vive sotto protezione), che la consegnò a Ugo De Lucia e ai suoi uomini. Il suo corpo venne carbonizzato, tanto che anche le sopracciglia di uno dei killer - parliamo di Ugo De Lucia - vennero divorate dalle fiamme. Chiaro il movente: i Di Lauro volevano conoscere i segreti del covo degli scissionisti, nella caccia a Gennaro Notturno, che da qualche mese ha deciso di passare dalla parte dello Stato.

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