Blitz dei collettivi studenteschi all'università Federico II, annullato convegno con D'Alema e Camusso

Blitz dei collettivi studenteschi all'università Federico II, annullato convegno con D'Alema e Camusso
Giovedì 9 Novembre 2017, 15:34 - Ultimo agg. 10 Novembre, 08:11
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Un gruppo di circa 100 giovani tra collettivi universitari e centri sociali ha occupato l'edificio dell'università Federico II di Napoli dove a breve è prevista un'iniziativa con Massimo D'Alema e Susanna Camusso. I giovani hanno occupato l'aula dopo una breve colluttazione con le forze dell'ordine occupando l'aula dove è previsto il convegno «L'Europa e la crisi della socialdemocrazia» urlando «D'Alema non può venire a parlare all'università».
 

 

Il segretario della Cgil s'è allontanato dall'edificio accompagnata dal grido degli studenti «jatevenne». «Quando si impedisce a delle persone di discutere liberamente si fa un danno a tutti. Mi dispiace che non si possa discutere», ha detto la Camusso lasciando Napoli. L'accaduto è stato stigmatizzato dal ministro Valeria Federi. «È gravissimo che si impedisca a qualcuno di parlare, di partecipare a un confronto, di esprimere liberamente le proprie opinioni». Così la titolare del dicastero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: «Fare ricorso alla violenza, verbale e non, per occupare un'aula e per impedire ad altri di prendere la parola è qualcosa che mai vorremmo vedere. Mai. Meno che mai in un luogo deputato al confronto, al dialogo, all'approfondimento come l'università», ha aggiunto, esprimendo solidarietà nei confronti di Susanna Camusso e di Massimo D'Alema. «Episodi come quelli di oggi sono da condannare da parte di tutti, quali che siano le posizioni personali o le appartenenze politiche. Perché quando si impedisce a qualcuno di esprimere la propria opinione è il sistema democratico in sé che viene messo in discussione».

Solo dopo un'ora, avuta la rassicurazione che l'iniziativa era stata annullata, i giovani dei collettivi studenteschi e dei centri sociali hanno lasciato l'aula dell'università Federico II che nel primo pomeriggio avevano occupato per impedire lo svolgimento del convegno.

 «​È grave che venga impedito a qualcuno di parlare: a Napoli oggi è stato leso non solo un diritto costituzionale, ma lo stesso fondamento della democrazia. A Susanna Camusso e Massimo D'Alema va la mia piena solidarietà». Lo scrive su Facebook Emanuele Fiano, deputato del Partito Democratico e responsabile del dipartimento sicurezza, commentando la notizia delle contestazioni degli studenti.  «Ho sempre pensato che le idee, anche quando sono diametralmente opposte alle proprie, debbano trovare uno spazio per essere espresse, ancor più in un'università, luogo di crescita culturale, di dialogo e di confronto. La mia solidarietà e quella della segreteria regionale a Susanna Camusso e Massimo D'Alema, ai quali oggi a Napoli è stato negato un fondamentale diritto costituzionale», scrive il segretario regionale del Pd Campania, Assunta Tartaglione.

Quanto è accaduto oggi è un sintomo preoccupante di una situazione nella quale sempre più frequentemente si impedisce il libero confronto delle opinioni e delle idee», si legge in una nota diffusa dalle segreterie della Camera del lavoro di Napoli e della Cgil Campania, in merito all'annullamento del convegno previsto all'Università e in occasione del quale vi sono state proteste e contestazioni da parte di appartenenti a collettivi studenteschi e centri sociali. «La differenza di vedute, per la Cgil - prosegue la nota - è una ricchezza, rispetto alla quale restiamo sempre aperti al confronto, che per essere tale deve potersi svolgere nel rispetto reciproco. Sarebbe auspicabile, che tutte le istituzioni condividano questa preoccupazione e agiscano di conseguenza per continuare a far essere Napoli un luogo di civiltà e di confronto coerente con la sua storia».

«Impedire lo svolgimento di un convegno all'Università è un fatto molto grave.
Parliamo di gruppetti che hanno una concezione padronale allergica alla discussione democratica. La Federico II di Napoli è un luogo aperto e tale deve rimanere»: lo dichiarano in una nota l'europarlamentare di Mdp Massimo Paolucci e il deputato di Mdp Arturo Scotto.

 

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