Girolamini, la lenta agonia: «Siamo senza personale», tour negati ai turisti

Girolamini, la lenta agonia: «Siamo senza personale», tour negati ai turisti
di Maria Pirro Girolamini
Lunedì 4 Novembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 19 Marzo, 17:00
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È datata 1° ottobre l'e-mail inviata da un'associazione culturale e letteraria di Catania: in trenta vogliono visitare i Girolamini, il 29 o il 30 dicembre. «Non è possibile», la risposta. E il 2 ottobre la stessa domanda è rivolta da Bari per una quarantina di dipendenti e funzionari della prefettura e della questura in partenza a più stretto giro: sabato 30 novembre. Nulla da fare: tour negati anche cambiando periodo. Così, il 3 ottobre: a scrivere è l'Università della Svizzera italiana, con sede a Lugano, a nome di 30 studenti del master. Respinti. Seguono i messaggi di piccoli gruppi, da due, tre o quattro persone. Ma nessuno viene ammesso a causa delle carenze in organico che continuano ad aggravarsi al punto che già adesso le attività nel complesso monumentale sono ridotte. E i dirigenti dimezzati.

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È appena andata via l'archeologa Ilenia Gradante, incaricata del riordino della collezione antiquaria della Biblioteca e impegnata nella comunicazione scientifica. Assunta nel 2017 mediante la selezione denominata «60 esperti per il patrimonio culturale». Con contratto a termine, rinnovato nel 2018 e prorogato per altri 9 mesi nel 2019. Fino alla scadenza del 29 ottobre. «Le richieste di prenotazione anche tramite CoopCulture aumentano, ma gli operatori sono sempre di meno», è il paradosso segnalato in una relazione interna dal direttore dei Girolamini, Vito de Nicola, che fa il punto sulla situazione registrata dalla riapertura al pubblico, il 16 aprile, nell'ultimo semestre. L'architetto certifica: «Arrivano tra le 10 e le 15 telefonate al giorno da cittadini e da comitive che chiedono di ammirare gli inestimabili tesori, soprattutto la Biblioteca». Quella di via Duomo è la più antica in città e la seconda d'Italia, dopo la Malatestiana di Cesena, con i suoi 150mila titoli tra cui 514 manoscritti censiti prima del saccheggio. E, il grande interesse, da parte di napoletani, turisti e intellettuali, è dimostrato anche dalle adesioni alle iniziative proposte: con 295 biglietti staccati, ad esempio, il 13 ottobre, in occasione della domenica gratuita; altri 50 presenze contate il 16 ottobre, nel mercoledì dedicato alla «memoria dell'antico», conferenza più tour nella quadreria e nelle sale storiche. Ottanta gli accessi, il 30 ottobre; oltre cento ieri, ma un folto numero di persone è rimasto fuori, sempre a causa delle esigue forze in campo.

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Un altro documento, sottoscritto da De Nicola, è stato così indirizzato al neoministro per i beni culturali, ricordando la visita ai Girolamini compiuta da Dario Franceschini nel precedente mandato, e il valore simbolico delle iniziative in corso. «Ma il personale in servizio ai Girolamini a oggi risulta composto da dieci unità, e nemmeno tutte a tempo pieno», questo il dato aggiornato. In particolare, sono sei dipendenti del Mibac a tempo indeterminato: due addetti all'accoglienza e alla vigilanza a tempo pieno e due in part-time, due assistenti amministrativi, un funzionario specializzato in storia dell'arte impegnato come direttore operativo nei cantieri della Soprintendenza e quattro addetti alla movimentazione dei libri. «Con queste minime risorse - dice con orgoglio de Nicola - nell'ultimo anno il sito dei Girolamini, così importante e significativo per Napoli, saccheggiato e devastato, spesso assunto a paradigma del patrimonio culturale italiano, ha manifestato importanti segni di rinascita». Successi che, però, rischiano di essere vanificati dalla lenta e inarrestata agonia dovuta all'emorragia di personale. Avvisa il direttore: «Senza rinforzi, nostro malgrado non potremo più aprire al pubblico se non con il contagocce e in circostanze straordinarie». Il calendario prevede solo altre sette opportunità di accesso nei prossimi due mesi, tra cui una lezione di Tomaso Montanari, docente, storico dell'arte e saggista. Di qui l'appello rilanciato, perché al momento inascoltato: come preghiere per visitare il luogo di struggente bellezza.
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