Gratteri, organici ridotti nella sua nuova Procura: servono 3 aggiunti e 8 pm

Il neo procuratore atteso per ottobre

Nicola Gratteri con la scorta
Nicola Gratteri con la scorta
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Venerdì 15 Settembre 2023, 10:21 - Ultimo agg. 17:26
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Non sarà facile il lavoro che lo aspetta all'ottavo piano della Torre della Procura di Napoli. Una volta insediatosi a Napoli, a partire da metà ottobre, il neo procuratore Nicola Gratteri dovrà subito affrontare il problema degli organici, dal momento che non sono poche le stanze vuote. Entra nella Procura che - almeno sulla carta - ha un organico di 111 magistrati inquirenti.

Ma nei fatti Palazzo dei Marescialli dovrà intervenire per rendere quanto più efficace possibile l'azione investigativa in un distretto complesso come quello napoletano. Di fatto mancano tre procuratori aggiunti e otto pubblici ministeri. Partiamo dai ruoli semidirettivi. Al momento, accanto al capo, ci sono sei procuratori aggiunti (Amato, Di Monte, Falcone, Ferrigno, Filippelli e Milita), ma sono attesi altri tre procuratori aggiunti, destinati a guidare i pool di pm specializzati sulle singole tipologie di reato. Entro il prossimo dicembre è atteso il ritorno a Napoli (come procuratore aggiunto) di Michele Del Prete, ex magistrato della Dda di Napoli, passato negli ultimi due anni in forza alla Dna di Gianni Melillo.

Come è noto, secondo l'impronta data proprio dall'ex procuratore Melillo i pm della Procura di Napoli sono organizzati anche per intergruppi, nel tentativo di mettere al servizio di tutti esperienze e approcci differenti.

Ma che tipo di Procura trova il nuovo capo? Gratteri ha fatto capire, nel corso della sua audizione, che vuole confrontarsi con colleghi motivati ed entusiasti del lavoro svolto in Procura. L'altro pomeriggio è arrivato un comunicato stampa della sezione napoletana di Magistratura democratica.

Conviene partire dal testo del comunicato: «La Sezione di Napoli Magistratura democratica prende atto della nomina del dottor Nicola Gratteri a procuratore della Repubblica di Napoli, augurandogli un intenso e proficuo lavoro, nel corso del quale si gioverà della sua indiscutibile professionalità ed esperienza nell'impegno contro le varie e temibili forme di criminalità che affliggono la città e l'intero distretto. Auspichiamo che il nuovo procuratore sia in grado di apprezzare tutte le risorse dell'Ufficio: i magistrati, giovani e più esperti, addetti alla Dda, ma soprattutto alle numerose Sezioni ordinarie, che sono preposte alle indagini relative alle più varie manifestazioni criminose, da ritenersi tutte di eguale rilevanza; il personale amministrativo, imprescindibile sostegno nella quotidiana attività nel settore giustizia; l'avvocatura, con la quale, pur nella differenza di ruoli ed impostazioni, deve continuarsi il dialogo per la realizzazione di obiettivi comuni volti alla efficienza ed alla effettività della giurisdizione. Essenziale sarà anche la funzione di coordinamento e di leale collaborazione con gli altri uffici giudiziari del distretto di Napoli, specie giudicanti. Confidiamo, pertanto, che il lavoro fin qui svolto dalla Procura di Napoli continui con le stesse modalità, che hanno consentito, anche senza clamori mediatici, di raggiungere risultati in ogni settore di indiscusso rilievo, ottenuti grazie allo sforzo congiunto dei sostituti e della dirigenza, che ha sempre difeso e promosso il modello costituzionale orizzontale e diffuso dell'azione inquirente, baluardo per l'indipendenza di tutta la magistratura e garanzia per tutti i cittadini da impropri interventi di interferenza del potere politico, che ci riporterebbero indietro di settant'anni».

Un intervento che prova a chiudere ogni possibile riferimento polemico, in relazione ad alcuni stralci emersi dall'audizione resa in commissione da Gratteri, poi stigmatizzati nel corso della proposta fatta in favore del candidato Amato. Un retroscena ormai noto: da un lato, il procuratore Gratteri aveva fatto riferimento alla necessità di sensibilizzare tutte le componenti di un ufficio inquirente, ricordando l'importanza di entrare in ufficio alle 8.30 e di lavorare fino a sera; dall'altro, aveva ricordato l'esigenza di motivare tutti i magistrati, in uno spirito di collaborazione reciproca. Intanto, in Procura il lavoro va avanti secondo ritmi consolidati, alle prese con le esigenze e le emergenze radicate sul territorio. Tocca ora al procuratore calarsi nell'ufficio più numeroso d'Europa e andare al di là di stralci di frasi fatte girare su chat e forum negli ultimi giorni prima della nomina del Csm.

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