«Laboratori e farmacie vittime di usura», condannati i vertici di una società per azioni

di Viviana Lanza
Tre condanne e otto assoluzioni. Si chiude così, in primo
grado, il processo nato da un'inchiesta che nel 2010
ipotizzò irregolarità in operazioni di factoring nel
settore della sanità, in uno scenario in cui le
difficoltà economiche di imprenditori che avanzavano enormi
crediti dall'Asl sarebbero diventate un'occasione
d'affari per ottenere cessioni dei crediti a tassi elevati, per
l'accusa da usura. Le vittime, in questa storia, sono titolari
di laboratori di analisi, farmacie e centri fisioterapici e
diagnostici, tutti creditori dell'Asl Napoli 1 e costretti, per
far fronte a impellenti esigenze di liquidità, a cedere i
propri crediti rinunciando a una parte della cifra. Le indagini
svelarono anche cessioni di decreti ingiuntivi esecutivi sui
crediti vantati. Si parla di somme che sfiorano o superano il
milione di euro. Soldi che in molti casi hanno cambiato il destino
degli imprenditori finiti con l'acqua alla gola.
Giovedì 12 Luglio 2018, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 12-07-2018 09:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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