«Laboratori e farmacie vittime di usura», condannati i vertici di una società per azioni

«Laboratori e farmacie vittime di usura», condannati i vertici di una società per azioni
di Viviana Lanza
Giovedì 12 Luglio 2018, 08:25 - Ultimo agg. 09:54
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Tre condanne e otto assoluzioni. Si chiude così, in primo grado, il processo nato da un'inchiesta che nel 2010 ipotizzò irregolarità in operazioni di factoring nel settore della sanità, in uno scenario in cui le difficoltà economiche di imprenditori che avanzavano enormi crediti dall'Asl sarebbero diventate un'occasione d'affari per ottenere cessioni dei crediti a tassi elevati, per l'accusa da usura. Le vittime, in questa storia, sono titolari di laboratori di analisi, farmacie e centri fisioterapici e diagnostici, tutti creditori dell'Asl Napoli 1 e costretti, per far fronte a impellenti esigenze di liquidità, a cedere i propri crediti rinunciando a una parte della cifra. Le indagini svelarono anche cessioni di decreti ingiuntivi esecutivi sui crediti vantati. Si parla di somme che sfiorano o superano il milione di euro. Soldi che in molti casi hanno cambiato il destino degli imprenditori finiti con l'acqua alla gola.
 
I giudici hanno condannato i vertici della società Factorsanitaria, società per azioni che ha per oggetto attività di finanziamento, acquisto e cessione dei crediti di impresa, e hanno mandato assolti gli avvocati che avevano fornito prestazioni legali e lavorato alla monetizzazione del credito. Appare scontato il ricorso in Appello non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza. Del caso, dunque, si tornerà a discutere in un'aula di tribunale. Resta per ora il verdetto che ha stabilito la condanna a tre anni e un mese per Antonio Costanzo, nella qualità di amministratore delegato, componente del Cda e socio della Factorsanitaria spa, e di Lucio Veneziani e Gianfranco Vitiello, rispettivamente presidente e membro del Consiglio d'amministrazione della società di factoring, chiamati a rispondere di ipotesi di usura e assolti dall'ipotesi associativa. Assolti da ogni accusa Nicola Zammiello, Alessia e Annalisa Melchiorri, Maria Rosaria Manselli, Claudia Palombo, Concetta Saetta, Massimo Corbisiero, Giovanna Ricci con le formule «per non aver commesso il fatto» e «perché il fatto non costituisce reato». Nel collegio di difesa gli avvocati Claudio Botti, Lorenzo Contrada, Fabio de Ciuceis, Valerio de Maio, Andrea de Sanctis, Enrico Fiore, Vincenzo Maiello, Gennaro Pecoraro, Luigi Pezzullo, Roberto Russo.

Ventiquattro capi di imputazione per ricostruire una serie di episodi. Tra questi c'è il caso di una nota casa di cura della città che vantava dall'Asl crediti per oltre tre milioni di euro. Il meccanismo era in sintesi questo: individuate le imprese interessate alle operazioni di factoring, ci si sarebbe adoperati per la rapida monetizzazione dei crediti con procedure esecutive svolte in sedi non competenti. Poi, ottenuta la liquidazione del credito comprensivo della sorta capitale e degli interessi legali, al cedente sarebbe stata restituita la somma «omettendo quanto incamerato in eccedenza rispetto al limite usuraio» e ottenendo «quale corrispettivo dell'operazione di finanziamento interessi a tassi usurai». Interessi che variavano tra il 7 e il 53 per cento.
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