Liliana de Curtis, i funerali a Napoli: l'ultimo applauso del Rione Sanità alla figlia di Totò

Liliana de Curtis, i funerali a Napoli: l'ultimo applauso del Rione Sanità alla figlia di Totò
di Alessio Liberini
Domenica 5 Giugno 2022, 12:37 - Ultimo agg. 6 Giugno, 09:43
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“Mamma te voglio bene assaje”. Con questa parole, pronunciate nel pieno della commozione, Elena Anticoli de Curtis ha dato l’ultimo saluto alla madre Liliana de Curtis, la figlia dell’indimenticabile Totò, spentasi a Roma - dopo una lunga malattia - lo scorso venerdì (3 giugno) all’età di 89 anni. Nel corso degli ultimi tempi, insieme alla figlia Elena che oggi prende il suo testimone alla guida della fondazione dedicata al nonno, si è battuta per la realizzazione di un museo dedicato alla memoria del grande Totò che ancora oggi aspetta la sua luce.

 

Il rito funebre, tenuto da Don Michele Esposito, si è svolto questa mattina presso la chiesa di Santa Maria ai Vergini nel Rione Sanità, proprio dove era stato battezzato da bambino il principe della risata, alla presenza di parenti, amici, istituzioni ma anche tantissimi cittadini del quartiere che, ancora oggi, portano nel cuore il ricordo di Totò e Liliana.

L’arrivo del feretro, giunto stamane dalla Capitale, è stato accompagnato da un applauso scrosciante e commosso dei presenti all’esterno della chiesa che si affaccia proprio su palazzo dello Spagnuolo, dove dovrebbe nascere il tanto atteso museo di Totò.

Nel corso della funzione religiosa è stata fatta ascoltare, dalla nipote Elena Anticoli De Curtis, la poesia “Sarchiapone e Ludovico” letta da Liliana.  A termine della cerimonia funebre la salma è stata trasportata nella sala deposito del cimitero Nuovissimo, mentre nella giornata di domani sarà sepolta al cimitero di Santa Maria del Pianto accanto alla tomba del papà.

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«Liliana e Totò – ha raccontato il figlio Antonello Buffardi de Curtis – sono stati innamorati da sempre, tutta la vita.

Liliana era il più grande amore di nonno Totò». «Il suo motto – prosegue Antonello – era amore e aiuto, amava la sua terra specialmente questo spicchio meraviglioso di Napoli che è il Rione Sanità». Un amore, quello di Liliana per il suo quartiere, che resta vivo ancora oggi nella memoria di amici e familiari.

 «Ci siamo conosciuti 25 anni fa – ricorda la figlioccia Pina Conte – venne a cercarmi sapendo che io mi occupo dei minori del quartiere. Vedeva nei bambini suo padre, partecipava attivamente alle nostre attività: ha aiutato moltissimo i giovanissimi e le famiglie del Rione, senza mai farlo sapere». Allo stesso tempo, nel corso degli anni, Liliana si è più volte battuta per far nascere, proprio nel quartiere che ha dato i natali al grande Totò, un museo dedicato al principe della risata.

«Anche negli ultimi anni, dove la situazione di salute era diventata più difficile, è sempre stata una sua preoccupazione - spiega l’amico attore Enzo Decaro – non avere un luogo fisico dove raccogliere i pensieri, gli strumenti e gli scritti di Totò non fa onore a Napoli, speriamo che le “distrazioni” del passato si possano ricompensare. La figlia teneva molto a far conoscere il padre non solo come Totò ma anche come Antonio de Curtis: poeta e filosofo».

Così, con la scomparsa della figlia Liliana, si accendono nuovamente le polemiche per chi chiede, ormai da anni, che sia concesso – attraverso il museo – il giusto riconoscimento per uno dei figli più illustri della città. «Mi auguro che finalmente si definisca il tema, indispensabile e necessario, di un museo in onore di Totò» chiarisce la vicesindaca di Napoli, Mia Filippone, presente oggi alla cerimonia funebre. Mentre il caso accende, ancora una volta, grosse diatribe anche tra i meandri di palazzo San Giacomo. «Liliana De Curtis, la figlia del grande Totò, se ne è andata senza vedere realizzato il museo dedicato al padre. Napoli è una città irrispettosa dei suoi figli e dei suoi simboli. Speriamo che ora se ne prenda atto e si possa rapidamente arrivare ad un obiettivo tanto naturale quanto incredibilmente irrealizzato» tuona il consigliere comunale Catello Maresca.

Una scia di polemiche che dalla politica arriva fino alle strade di Napoli. Sono tantissimi, infatti, i cittadini, presenti oggi ai funerali di Liliana, che chiedono con forza la nascita del museo dedicato al principe della risata. Dopo oltre 20 anni di promesse, di annunci e finanziamenti, l’idea di realizzare uno spazio dedicato a Totò all’interno del palazzo dello Spagnuolo, sembra ancora ferma al palo: “Ormai è una barzelletta, ma vogliamo credere nei miracoli'' commenta, tra speranza ed amarezza, il nipote Antonello Buffardi de Curtis.

Mentre il proprietario della vicinissima casa natale di Totò, Giuseppe de Chiara, confida nella nuova amministrazione comunale per contrastare l’incuria che fa da sfondo alla facciata del palazzo dove nacque Totò.  Augurandosi, inoltre, “che si possa creare un collegamento tra casa e museo”, anche in relazione all’attuale flusso turistico presente nel capoluogo campano.

Allo stesso tempo c’è chi come Giovanni Marotta, un condomino del Palazzo dello Spagnuolo, che sarebbe pronto ad aprire persino le proprie porte di casa per rendere il giusto omaggio all’indimenticabile Totò. «Noi speriamo che si apra questo museo -  racconta Giovanni - ma se Comune, Regione e ministero dei Beni culturali, non danno le concessioni sono pronto ad offrigli al principe il mio appartamento al Palazzo dello Spagnuolo. Pur di portare il suo nome in alto così da portare persone da tutta Italia e dal tutto il mondo nel nostro quartiere, per far conoscere a tutti quanto è nobile questo Rione».   

 

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