Mafie, dal Comune di Napoli dieci immobili confiscati ad attività sociali

Mafie, dal Comune di Napoli dieci immobili confiscati ad attività sociali
Venerdì 28 Maggio 2021, 15:05
2 Minuti di Lettura

La giunta del Comune di Napoli ha approvato la delibera con cui si individuano le aree di intervento per l'assegnazione, in concessione d'uso gratuito per finalità sociali, dieci immobili confiscati alle mafie e trasferiti al patrimonio disponibile dell'amministrazione. Il Comune informa che a breve gli uffici provvederanno alla pubblicazione del bando pubblico di partecipazione che comprende il calendario di sopralluoghi utili a visionare i beni immobili da parte delle associazioni interessate. «Con questa delibera, a seguito di un percorso partecipato - ha detto l'assessore Luigi Felaco - decidiamo di assegnare in concessione d'uso gratuito ai soggetti previsti dalla legge i beni confiscati alle mafie per attività destinate all'infanzia, attività culturali, attività per giovani, anziani, case rifugio per emergenze legate alla violenza di genere, attività di inclusione sociale e tutela delle fasce deboli, formazione e altre attività socialmente rilevanti. Si tratta di un segnale importante - ha aggiunto - in un momento in cui la violenza della camorra riesplode nelle strade e per dire con i fatti che la città appartiene a chi fa del bene. I beni confiscati alla camorra ora sono beni di tutti. Appartamenti sottratti ai clan che vengono restituiti alla città negli spazi fisici e nei servizi che li animeranno da qui in poi». 

L'assessore sottolinea che si tratta inoltre di «un risultato che segue i numerosi interventi del sindaco, Luigi de Magistris, i sopralluoghi e il lavoro di tanti uffici tecnici comunali, dell'ufficio di Gabinetto del sindaco, dello staff dell'assessorato e i confronti con la rete degli assegnatari dei beni confiscati, gli amministratori pubblici, il prezioso contributo del Cup Comitato Unitario delle Professioni, del Diarc Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e ovviamente di Libera Campania». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA