Marano, area Pip: imprenditori denunciati
dai Cesaro Scontro su spazi e affitti

Marano, area Pip: imprenditori denunciati dai Cesaro Scontro su spazi e affitti
di Ferdinando Bocchetti
Sabato 30 Aprile 2022, 09:59
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Il complesso industriale di via Migliaccio (area Pip) è al centro di una nuova querelle. Pochi giorni fa i legali rappresentanti della Iniziative industriali di Sant'Antimo, la società di scopo fondata dai fratelli Aniello e Raffaele Cesaro, hanno denunciato e diffidato i titolari di due aziende operanti all'interno dei capannoni. L'esposto-diffida, inoltrato per conoscenza anche ai carabinieri, fa riferimento alla occupazione giudicata illegittima degli stand e all'affissione (non autorizzata) di tabelle pubblicitarie. L'amministratore unico della società, che si aggiudicò l'appalto emanato dal Comune per la realizzazione dei capannoni e delle opere di urbanizzazione, poi finita al centro di un'importante inchiesta giudiziaria, è venuto a conoscenza - dopo un recente sopralluogo - che gli immobili sono stati occupati dalla società Trincar e dalla Sider System, due aziende del territorio che molti anni fa risposero al bando pubblicato dall'ente cittadino, figurando tra le imprese assegnatarie. I capannoni, tuttavia, non furono mai occupati poiché i titolari delle due ditte entrarono in rotta di collisione con i Cesaro e ciò determinò anche la mancata stipula dei contratti.

In una fase più recente, il Comune di Marano ha revocato la concessione alla Iniziative industriali dei Cesaro - per inadempienze contrattuali - divenendo di fatto proprietario dei capannoni invenduti.

L'Ente, che ha dalla sua una sentenza emessa dal tribunale Napoli nord, ha così raggiunto accordi con le aziende interessate a operare negli stand. Gli imprenditori diffidati dalla Iniziative industriali sono dunque in possesso di un regolare contratto stipulato con il municipio, al quale - secondo gli accordi formalizzati nei mesi scorsi - versa anche un canone d'affitto. «Stiamo preparando una controdenuncia da presentare in Procura - spiega Giuseppe Trinchillo, uno degli imprenditori diffidati - Abbiamo un regolare contratto con il Comune di Marano e stiamo agendo nella piena legalità. Con quale presupposto giuridico la Iniziative industriali paventa scelte drastiche nei nostri confronti? Sarebbe il caso che i vertici del Comune intervenissero, facendo chiarezza sulla vicenda e interloquendo con l'azienda oggi amministrata dal dottor Vasaturo. È grave dover subire l'insinuazione di aver occupato abusivamente un immobile. Faremo valere le nostre ragioni».

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Il pronunciamento dei giudici di Napoli nord, come confermato dall'ex consulente legale del Comune, il professor Raffaele Manfrellotti, autorizza l'ente cittadino a prendere possesso di alcuni capannoni e a richiedere un canone di affitto agli imprenditori che usufruiscono degli spazi. La sentenza, sempre secondo quanto evidenziato da Manfrellotti, non lascia spazio alle interpretazioni. «Il Comune di Marano ha pieno titolo», taglia corto il legale. Sull'ennesima querelle, ad ogni modo, non si è ancora pronunciata la commissione straordinaria attualmente alla guida del municipio né il nuovo consulente legale del municipio. Il nodo non è stato ancora sciolto. Chi è l'effettivo proprietario degli stand? Il Comune di Marano o la Iniziative industriali di Sant'Antimo e chi, atti alla mano, sta forzando le procedure o operando al di fuori della legalità?
 

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