Il cardinale Sepe a Massa Lubrense
per la cittadinanza onoraria

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di Antonino Siniscalchi
Domenica 6 Settembre 2020, 13:55 - Ultimo agg. 13:59
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 Un appuntamento di fede e devozione alla Madonnina del Vervece. Una cerimonia per consolidare un fitto legame tra il territorio e l'arcivescoovo metropolita di Napoli. Conferita al cardinale Crescenzio Sepe la cittadinanza onoraria di Massa Lubrense, prologo alla celebrazione della messa in occasione della 46ma edizione della festa della Madonnina del Vervece. La cerimonia dell'onorificenza civica all'arcibescovo di Napoli ospitata al Circolo nautico Marina della Lobra, con la partecipazione di autorità civili e militari. La motivazione del riconoscimento letta dal sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli, che ha accolto il cardinale Sepe, con il presidente del Circolo nautico, Giancarlo Iaccarino ed il presidente della Fondazione Vervece, Gaetano Milone.

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«Siamo particolarmente onorati di conferire la cittadinanza onoraria al cardinale Crescenzio Sepe – ha sottolineato sottolinea il sindaco Lorenzo Balducelli -. È un riconoscimento che testimonia il significato dell’opera, non solo spirituale per Napoli e tutto il Sud, ma anche perché il cardinale Sepe è artefice in prima persona di innumerevoli iniziative di solidarietà concreta verso gli ultimi ed in particolare verso i sofferenti che sono nelle strutture ospedaliere. Un riconoscimento che celebriamo in occasione della Festa della Madonnina del Vervece. Un simbolo di fratellanza e di solidarietà al centro del Mediterraneo». Visibilmente commosso il cardinale Sepe, ha accolto con entusiasmo l'onorificenza, evidenziando il suo legame con Massa Lubrense, manifestato negli anni, con ben tre visite al territorio.  «Sono particolarmente felice di poter diventare cittadino onorario di una ex sede episcopale - ha spiegato il Crescenzio Sepe -. A Massa Lubrense mi legano anche le radici delle mie origini contadine e l'orgoglio di una realtà di uomini impastati sul territorio, dove si vive in profondità la devozione alla Madonnina del Vervece, protettrice della gente di mare, che ci consente di pregare uniti per salvaguardare questi luoghi caratterizzati da valori sostenuti dalla forza dello spirito che anima ognuno di noi». 
Poi, l’imbarco, nel rispetto delle norme anti Coviid-19, su una imbarcazione dei marinai della Cooperativa Marina della Lobra, con rotta verso lo scoglio, dove su uno sperone di roccia, a dodici metri di profondità, è ubicata la statua della Madonnina. La messa celebrata sulla sommiità dello scoglio che si eleva sulla rotta Sorrento-Capri, la benedizione delle targhe alla memoria dei pescatori di Marina della Lobra, Archimede Giustiniani, Antonino e Diego De Gregorio e del sub Walter Ruggiero, l’Ave Maria cantata per devozione dal soprano Maria Ercolano. Infine, una corona d’alloro deposta dai sub civili e militari, ai piedi della Madonnina. La manifestazione, promossa dalla Fondazione Vervece con il Comune di Massa Lubrtense, l’Area marina protetta di Punta Campanella, il Circolo nautico Marina della Lobra e la Pro Loco di Massa Lubrense, quest’anno, avrà un secondo appuntamento domenica prossima, dedicato ai rappresentanti consolari delle nazioni estere le cui targhe sono state collocate in segno di solidarietà umana sulla parete emersa dello scoglio. La cerimonia si terrà al Circolo nautico presieduto da Giancarlo Iaccarino. Nell’occasione verrà conferito il Premio Vervece a fra Antonio Ridolfi, padre guardiano del convento di Marina della Lobra. «Siamo Giunti alla quarantaseiesima edizione della Festa – dice Gaetano Milone, presidente della Fondazione Vervece -. Un evento che si rinnova grazie alla dedizione di uomini di mare devoti della Madonnina sommersa, loro protettrice. Primi fra tutti i sub del nucleo sommozzatori della guardia di finanza, artefici della pulizia della statua, effettuata nei giorni scorsi, dei subacquei dei carabineri, sempre presenti al Vervece, di quelli della polizia di Stato e della Croce Rossa di Ercolano.

Senza il loro aiuto e la loro presenza domenica intorno al Vervece non sarebbe possibile organizzare questa manifestazione di amore per il mare, ricordo e commemorazione di quanti hanno perso la vita in mare».

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