Miseno e Miliscola, maxi sequestro di parcheggi: «Litorale e spiagge deserti»

Miseno e Miliscola, maxi sequestro di parcheggi: «Litorale e spiagge deserti»
di Patrizia Capuano
Lunedì 7 Giugno 2021, 12:00 - Ultimo agg. 21:03
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Parcheggi chiusi sul litorale di Miseno e Miliscola e attività turistico-balneari in ginocchio. Nel weekend poche le presenze negli stabilimenti mentre gli operatori denunciano una grave crisi economica. Tutto nasce dal sequestro, lo scorso 8 maggio, di venti aree di sosta da parte della polizia municipale di Bacoli. «I parcheggi non sono a norma per la mancanza di autorizzazione», è il motivo. Fatto sta che dopo un mese, la situazione è precipitata e all'orizzonte non si intravede una soluzione. Anzi, altri dieci parcheggi hanno chiuso per iniziativa dei gestori e le strade di accesso ai lidi sono ingolfate di auto alla ricerca di un parcheggio di fortuna. Nel contempo sono scattate multe da 5mila euro nei confronti dei gestori inadempienti, che hanno presentato ricorso per l'annullamento delle sanzioni. «L'attività di parcheggio - spiega l'avvocato Giacomo Perreca - è esercitata in virtù di un contratto con il Centro Ittico Campano, società partecipata del Comune di Bacoli, e quindi sulla base di regolare titolo». 

Il settore è allo stremo. «Agli operatori - dice Maria Race, delegata territoriale di AssoDemaniali - è stata contestata la mancanza della Scia, ossia la segnalazione certificata di inizio attività».

Una documentazione presentata a luglio 2020, a cui «non sarebbe seguito alcun riscontro dal Comune. Ma senza parcheggi la zona è nel caos totale, si registrano problemi di viabilità, sicurezza e ordine pubblico», aggiunge Race.

A rischio sono le attività turistiche di Bacoli, dei 15 lidi della litoranea flegrea che durante l'estate accoglie 9.200 auto e oltre 30mila bagnanti al giorno. La stagione balneare stenta a decollare. «È una situazione molto critica, presenze e prenotazioni sono nettamente diminuite», osserva Luciano Santini, titolare del Turistico Beach Park di Miliscola. Dello stesso parere è Nicola Betti del lido America. «Non possiamo andare avanti così, è un disastro afferma -. Siamo al collasso. Senza le aree di sosta, non è possibile esercitare. Continuando così, saremo costretti a chiudere». Giovanni Nola del lido Saturday, spiega: «Sulle spiagge c'è pochissima gente. I clienti sono a conoscenza della carenza di posti auto». L'associazione degli operatori Alba Flegrea rivolge un appello al Comune e reclama un provvedimento per la riapertura delle aree di sosta.

I parcheggiatori, dal canto loro, ribadiscono «di non essere abusivi poiché hanno un regolare contratto con l'Ente e versano tasse e canoni per le attività che svolgono da oltre un trentennio sui terreni del Centro Ittico Campano», società in house del Comune. «Bloccare le attività economiche di una città che vive dell'indotto turistico, nel peggior periodo socio-economico degli ultimi cinquant'anni, è una sconfitta per tutti», aggiunge l'associazione Alba Flegrea

Il Comune, che non intende cedere, ha reso disponibili quattro parcheggi all'esterno di altrettanti istituti scolastici collegati alle spiagge con navette da Cuma a Miseno, dalle 8 alle 20. Un servizio sperimentale, che secondo gli imprenditori non copre il reale fabbisogno dell'utenza. A rischio, se non ci sarà una inversione di rotta, sono centinaia di posti di lavoro. «Urge una soluzione immediata che possa garantire la ripartenza del turismo e di tutto l'indotto», concludono gli operatori balneari. Non si esclude di ricorrere all'intervento della prefettura.

La querelle sarà oggetto di discussione in consiglio comunale, che stasera esaminerà una proposta di Forza Italia e Fratelli d'Italia, che possa permettere l'accessibilità alle aree di sosta. Ma solo per questa estate. Si pensa anche a un protocollo che gli operatori potranno siglare con il Comune. Il sindaco Josi Gerardo Della Ragione ne ha fatto una questione di principio in termini di rispetto della legalità. «Il Comune di Bacoli detta le regole spiega il sindaco -. C'è un elenco di obblighi a cui uniformarsi, in tempi rapidi, per poter aprire le aree di sosta per quest'estate e poi riconvertirle in altre attività, sostenibili e rispettose della natura, già dal prossimo autunno. Chi lo vorrà fare dovrà firmare un protocollo in municipio. E rispettarne ogni punto, pena nuova chiusura».

Ma è polemica anche per l'ordinanza che regolamenta la mobilità dei veicoli con barche e natanti da diporto. Il provvedimento spesso disatteso - ne vieta la circolazione nei weekend e nei festivi, permettendo il passaggio dalle 13 alle 16. Orari che - secondo ormeggiatori, trasportatori e imprenditori - rendono difficili le operazioni di varo e alaggio nell'approdo di Baia, tra i più attrezzati della costa flegrea. I posti barca sono 900, distribuiti in 42mila a margine del parco archeologico sommerso. 

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