Medici vaccinatori in Campania, sprint sulle adesioni ma uno su cinque dice no

Medici vaccinatori in Campania, sprint sulle adesioni ma uno su cinque dice no
di Ettore Mautone
Sabato 20 Marzo 2021, 23:57 - Ultimo agg. 21 Marzo, 11:02
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Punture a domicilio o da praticare presso lo studio del medico, o in sedi indicate dalla Asl con il nodo del caricamento dei dati in piattaforma. Parliamo della vaccinazione dei pazienti fragili o particolarmente vulnerabili: la nuova tappa del braccio di ferro ingaggiato tra Asl e camici bianchi si è conclusa ieri alle 12 con l’invio delle e-mail di adesione richieste ai dottori di famiglia in base all’accordo sottoscritto in sede sindacale con la Regione il 9 marzo. L’appello dei medici da inserire nella lista dei vaccinatori è andato avanti ieri fino a sera inoltrata e si attende ora il dato definitivo.  

I numeri provenienti dalle 28 aggregazioni di medici articolate in rete (Aft) capillarmente diffuse in ogni quartiere della città (e di cui fanno parte dai 20 ai 30 dottori) dicono che c’è stato un notevole sprint finale tra gli indecisi e i titubanti che nei giorni scorsi si dicevano orientati al no. Grazie anche alla massiccia e capillare opera di informazione e convincimento esercitata dai coordinatori di Rete e alle vibrate proteste di molti cittadini nel limbo delle decisioni.

Alla fine su 530 medici di famiglia attivi a Napoli circa 400 hanno fatto scattare il semaforo verde e di questi la metà vaccinerà a domicilio del malato o nel proprio studio. Uno su cinque circa, invece, ha detto no. Un’altra quota, più o meno pari, ha indicato la preferenza per le sedi che la Asl gli comunicherà di volta in volta (distretti, luoghi pubblici, punti vaccinali già attivi). Tutti i non vaccinatori hanno invece l’obbligo di comunicare in piattaforma i nominativi dei pazienti. 

La mappa dei medici vaccinatori, con il passare dei giorni dalla sigla dell’accordo con la Regione, è diventata piano piano più omogenea ma non mancano oscillazioni anche molto nette all’interno di uno stesso distretto. Prendiamo il numero 26 (Soccavo-Pianura), qui ci sono due Aft: nella prima l’adesione è stata di circa del 70 per cento e su 22 medici nove hanno indicato la disponibilità a vaccinare allo studio, sette sulla base dei punti indicati dalla Asl e sei con la sola disponibilità a registrare le adesioni su piattaforma regionale. Nella seconda Aft dello stesso distretto, invece, le defezioni sono molto più ampie e su 29 medici di famiglia 12 somministreranno il vaccino allo studio (o a domicilio), quattro nei luoghi aziendali e ben 13 con la sola registrazione alla piattaforma regionale ma senza vaccinare. In un caso la scelta è non pervenuta.

La richiesta di molte organizzazioni di tutela dei cittadini fragili è che gli elenchi siano resi pubblici per sapere a quale medico del quartiere è possibile rivolgersi ma va anche precisato che i medici che optano per vaccinazione (in proprio o negli spazi della Asl) si riservano la possibilità, pur vaccinando, di ottemperare sempre anche all’inserimento in piattaforma degli elenchi dei pazienti (in questo caso compito facoltativo) per consentire ai malati di camminare su un doppio binario verso la vaccinazione. 

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Quello canonico, centralizzato della Asl (che sta già chiamando i primi 15 mila malati su 200mila da vaccinare già inseriti in piattaforma), e quello del medico. Il cammino dei camici bianchi, vaccinatori o meno che siano, è tuttavia condizionato dalla disponibilità delle dosi di Moderna, l’unico vaccino da loro maneggiabile in quanto più facilmente trasportabile. Nelle Asl provinciali, alla “Napoli sud”, la prima in Campania a stipulare un accordo con medici e pediatri, le immunizzazioni dei fragili sono già iniziate. Alla “Napoli nord” i medici non si sono invece presentati agli incontri e la seduta si terrà mercoledì, il giorno dopo quella fissata a Palazzo Santa Lucia. 

«Per la registrazione delle grandi fragilità - si legge in una nota della Fimmg - per cui si parla di circa 50 pazienti per ciascun medico, dunque, un numero molto ridotto, dovrà esserci da parte della Regione una definizione ad hoc. Questione che verrà affrontata, e si spera risolta, già martedì». Ma Palazzo Santa Lucia sta già giocando carte alternative e ha, intanto, aperto il portale alle prenotazioni dirette, senza passare per l’intermediazione dei medici, per disabilità gravi (fisica, sensoriale, intellettiva e psichica) tutelate dalla legge 104. Prevista anche l’adesione di conviventi e caregiver. Per le altre forme di grave fragilità (elencate nella tabella 1 del Piano vaccini per malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete, fibrosi cistica, insufficienza renale, malattia epatica, oncologica, trapiantati, Hiv eccetera), si conferma invece l’adesione filtrata dai medici di medicina generale. Sono, infine, esclusi dalle categorie prioritarie gli operatori del comparto Giustizia (magistrati, avvocati, amministrativi) e giornalisti, che saranno chiamati in base alle fasce di età e alle patologie.

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