Non ce l'ha fatta Lucio Majorano. Ha combattuto fino alla fine contro un brutto male, ma le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate la scorsa notte. Aveva 62 anni (li avrebbe compiuti oggi), gran parte dei quali trascorsi indossando la toga, dalla parte della giustizia, come avvocato penalista.
Aveva lavorato fino a pochi giorni fa, muovendosi in Tribunale con professionalità, competenza ed eleganza: attitudini naturali che gli erano riconosciute da colleghi, clienti e magistrati. Da sempre impegnato in processi di pubblica amministrazione, aveva attraversato a testa alta - grazie alla propria sensibilità giuridica e una straordinaria dedizione al lavoro - diverse stagioni giudiziarie vissute a Napoli in oltre trent'anni di carriera.
Determinato nella difesa dei princìpi cardine della giurisdizione, mai arrogante nei confronti dei propri interlocutori, sempre attento al rispetto della dignità del prossimo: un galantuomo napoletano, che ha coltivato nella vita e nel lavoro l'amore per il dialogo, per il confronto leale, per il dubbio costruttivo.
Lascia la moglie Paola Spena, attualmente prefetto ad Avellino, e la figlia Natalia. È stato impegnato nelle aule del Tribunale di Napoli fino a una settimana fa, in un percorso lavorativo che lo ha visto protagonista per 35 anni. Figlio di magistrato (Bruno Majorano è stato giudice istruttore a Napoli), Lucio Majorano si è formato da giovanissimo nello studio professionale di Massimo e Vittorio Botti, per poi assumere incarichi delicati, legati alla frontiera più avanzata della cronaca cittadina e nazionale.
Aveva trovato nel lavoro - oltre che nell'amore della famiglia e nella vicinanza di amici e colleghi - la migliore risposta possibile contro la malattia. Ancora nel cuore dell'ultimo agosto, nonostante il caldo torrido del Centro direzionale, si era mosso tra Procura e Tribunale, per seguire gli sviluppi di una delicata inchiesta di pubblica amministrazione, che vede coinvolti - tra gli altri - imprenditori impegnati nell'emergenza sanitaria. Anche in quella occasione si era messo in gioco in prima persona, con la competenza e l'eleganza di sempre.
LE ESEQUIE
Erede e rappresentante autorevole di una famiglia di giuristi, Lucio Majorano lascia il vuoto tra i suoi congiunti, tra i tanti amici e in quanti avevano avuto modo di conoscere la sua signorilità e il suo sorriso carico di umanità. I funerali domenica alle 13.30, nella chiesa di San Pasquale a Chiaia, dove sarà possibile porgere l'ultimo saluto all'avvocato Majorano, mantenendo condizioni di distanziamento interpersonale.