Follia a Napoli, anziano uccide il figlio a sprangate: il raptus per un prestito da duemila euro

Follia a Napoli, anziano uccide il figlio a sprangate: il raptus per un prestito da duemila euro
di Nico Falco
Mercoledì 7 Marzo 2018, 10:58
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All'arrivo dei poliziotti era ancora in casa, visibilmente sconvolto, insieme alla moglie. A pochi metri, un uomo riverso a terra, in una pozza di sangue. Pasquale Liccardo, 85 anni, ha ammesso le sue responsabilità: a ridurre in quelle condizioni il figlio Camillo, 56 anni, era stato lui. Non ha opposto resistenza e ha provato a spiegare: c'era stato un litigio, le minacce e, per difendersi, lo aveva colpito. Per l'uomo sono scattate le manette, l'accusa è di omicidio doloso.
 

Sono i contorni del dramma familiare che arriva da San Pietro a Patierno, dove un uomo ha ucciso il figlio con una mazza di ferro. Le indagini per chiarire definitivamente la dinamica sono ancora in corso, ma secondo quanto accertato finora si sarebbe trattato dell'epilogo di una lunga storia di liti e violenze familiari che si protraeva da anni. In più occasioni il figlio avrebbe chiesto denaro ai genitori, anche ricorrendo alle maniere forti, minacciandoli ed aggredendoli quando si erano rifiutati di consegnare il denaro.
 
Ultimo capitolo, lunedì sera. E ancora una volta alla base della discussione c'era stata una richiesta di soldi a cui i genitori si erano opposti. Camillo Liccardo, hanno ricostruito gli investigatori, intorno alle 22.30 era tornato nella casa dove vivono il padre e la madre, in via dei Calzolai, 18, per chiedere del denaro. Gli servivano duemila euro per pagare la parcella di un avvocato. Doveva difendersi da un'accusa contro di lui che era stata presentata a dicembre scorso. A firmare quella denuncia era stato proprio il padre, che si era rivolto alla stazione dei carabinieri di San Pietro a Patierno per chiedere aiuto dopo le continue discussioni e aggressioni da parte sua. I genitori, però, gli avevano negato quei soldi e questo aveva rapidamente fatto scaldare gli animi. L'uomo aveva insistito e, dopo i continui rifiuti, era passato alle minacce: era pronto a prendersi con la forza quel denaro, anche a costo di ammazzarli. Così la situazione è degenerata fino al punto di non ritorno. Pasquale Liccardo ha afferrato una mazza di ferro e si è lanciato sul figlio. Forse per difendersi, per tenerlo lontano, come spiegherà più tardi ai poliziotti durante l'interrogatorio. Lo ha colpito più volte, anche alla testa, ferendolo gravemente. I rumori e le urla che provenivano da quell'abitazione del secondo piano hanno messo in allarme i vicini di casa, qualcuno ha chiamato le forze dell'ordine. Ed è partita una telefonata anche al 118 quando ci si è resi conto che c'era un ferito grave. Mentre sul posto arrivava una ambulanza, la centrale operativa della Questura ha dirottato una pattuglia del commissariato Scampia. Quando i poliziotti sono arrivati la lite si era già conclusa. Camillo Liccardo era in condizioni disperate, a terra. Aveva perso molto sangue, aveva riportato profonde ferite al cranio. L'uomo è stato caricato velocemente in una ambulanza che è ripartita a sirene spiegate verso il Pronto Soccorso del San Giovanni Bosco, ma l'intervento tempestivo si è rivelato inutile: è deceduto poco dopo il suo arrivo. Nello stesso ospedale è stato poco dopo trasportato anche Pasquale Liccardo, in seguito ad un malore; per l'uomo è stato disposto il ricovero in osservazione, sotto stretta sorveglianza della polizia. La dinamica è stata ricostruita nell'immediato, anche grazie all'ammissione di colpevolezza da parte del genitore. Nell'ambito delle indagini è poi emerso che quello di lunedì non era stato l'unico episodio, e che anche in passato in quella abitazione c'erano state violente liti dopo il diniego di consegnare denaro al figlio. La tragedia ha molti punti in comune con quella che si consumò ad aprile 2016 a Pianura, quando un uomo strangolò il figlio di 42 anni durante una lite e fu arrestato con l'accusa di omicidio preterintenzionale: anche quella volta alla base del gesto, accertarono le forze dell'ordine, c'era una storia di continue violenze e aggressioni che andava avanti da anni ai danni dei genitori.
 
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