Napoli, arriva la moneta virtuale:
Bitcoin sbarca in quaranta negozi

Napoli, arriva la moneta virtuale: Bitcoin sbarca in quaranta negozi
di Luigi Roano
Sabato 8 Dicembre 2018, 22:53 - Ultimo agg. 9 Dicembre, 18:35
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Sabato a Castel dell’Ovo la criptovaluta sbarca a Napoli ufficialmente: saranno presentate le aziende che hanno aderito all’iniziativa. Il primo passo verso la criptovaluta tutta napoletana e dell’area metropolitana che dovrebbe essere attiva in estate probabilmente in concomitanza con l’inizio delle Universiadi. Per ora Napoli entra nell’area bitcoin tradizionale. «Il 15 - racconta Felice Balsamo lo specialista al quale il sindaco Luigi de Magistris ha delegato la questione delle criptovalute, un comunale - presenteremo come funzionerà la criptovaluta e soprattutto i “pos” abilitati. La conversione in euro sarà immediata. Il commerciante non paga alcun costo di installazione e formazione». Insomma i napoletani potranno pagare la Befana già in bitcoin.  
LE ADESIONI
A oggi hanno aderito l’Antica Pasticceria Carraturo di Porta Capuana, l’Hotel Lifestyle, la Cartolibreria Lieto di Fuorigrotta. Sabato dovrebbero aderire molte pizzerie di quelle storiche come Vesi. Si punta ad arrivare entro l’anno a una quarantina. Le richieste arrivano a 150 circa. Il Comune è bene precisarlo, è un «facilitatore», nel senso che non si potranno pagare le tasse in bitcoin o nelle altre criptovalute. Palazzo San Giacomo sta creando - invece - la sua blockchain, più semplicemente il suo registro digitale inviolabile, che garantisce le transazioni con le criptovalute che poi sarà affidato a un ente terzo. Una specie di superbanca, un forziere virtuale. 
IL PROGETTO
«Vogliamo creare un sistema economico alternativo sul territorio napoletano: una “moneta digitale” scambiata fra computer collegati ad un circuito blockchain. Puntiamo ad avere una moneta virtuale con un tasso di cambio pari ad 1 euro» racconta Balsamo. Una volta giunto nella condizione ideale, «il nostro sistema di blockchain sarà completamente autosufficiente: chiunque in possesso della nostra moneta digitale potrà pagare servizi e beni trasferendo i propri crediti ad un altro soggetto all’interno del sistema. Trattandosi di un sistema chiuso e circoscritto, il denaro circolerà solamente fra le attività napoletane, come insegna l’esperienza del Sardex, la criptovaluta lanciata in Sardegna da circa un anno». Torniamo a sabato, a quello che da subito si potrà fare con i bitcoin. Vale a dire pagare in quei negozi che avranno aderito, a proposito di Befana, per esempio c’è in via Toledo la Girandola che aderirà. Il Comune - invece - ha previsto già dei token», un sistema premiale per coloro che utilizzeranno le criptovalute. Per esempio buoni per chi parcheggerà nei siti Anm. «Inizialmente questi token avranno un valore monetario basso, ma potranno essere utilizzati come buoni sconto». Si tratta - sostanzialmente - di un pagamento effettuato mediante un accordo, come pagare con i ticket mensa. 
IL SISTEMA
Il Comune ha organizzato una rete di convenzioni con i negozi che accetteranno le monete, in modo da praticare sconti. In futuro sarà poi dato un assegno alle persone indigenti: 300 euro statali e 300 monete virtuali del Comune, raddoppiando virtualmente i soldi che riceveranno. «Questi soldi virtuali potranno essere spesi solamente nel nostro circuito con le attività aderenti alla nostra blockchain». Nella fase attuale, vale a dire quella che inizia sabato, «ci appoggiamo al circuito blockchain di Ethereum, una valuta digitale già esistente e ben collaudata, idonea per un sistema di micropagamenti da realizzare rapidamente. Saranno però accettati i pagamenti in tutte le valute virtuali esistenti, almeno fino a quando non creeremo la nostra».
IL FISCO
Per le aziende che hanno aderito e aderiranno due le preoccupazioni principali: la prima trovare le modalità per non fare entrare in circuito denaro sporco e qui avere una blockchain severa è fondamentale. La seconda è relativa a come comportarsi con il fisco. Tanto per chi deciderà di conservare a mo’ di tesoretto la criptovaluta aspettando cambi più favorevoli, quanto per chi vuole la conversione immediata. Al riguardo l’Agenzia delle Entrate ha specificato che sopra i 51mila euro di valori digitali c’è obbligo di indicarli nella dichiarazione dei redditi. Al di sotto non c’è tassazione.
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