Balotelli e il tuffo con la moto, in campo la Procura: «Inquinamento»

Balotelli e il tuffo con la moto, in campo la Procura: «Inquinamento»
di Paolo Barbuto
Lunedì 8 Luglio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:00
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Il tuffo in mare con il motorino, ispirato da Mario Balotelli, dopo aver fatto il giro del web e dei social è finito in Procura. Se ne sta già occupando il pool reati ambientali guidato dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio.

Per adesso sono stati recuperate tutte le immagini della bravata avvenuta al porticciolo di Mergellina, non solo quelle postate sulla pagina Instagram dal calciatore.
 
È stato setacciato il mondo del web e dei social per recuperare tutti i video girati dalle persone presenti sul molo in quel momento, in modo da riuscire ad avere un primo quadro della vicenda per capire in quale direzione procedere.

Attualmente l'unica certezza sul fronte legale è che c'è stato un «getto di materiali» in mare, punito dall'articolo 71 del Codice dalla Navigazione con un'ammenda che è anche piuttosto moderata: raggiunge, al massimo, 103 euro. Le indagini punteranno a stabilire se dallo scooter affondato sono venuti fuori olii o carburante, per capire se c'è stato anche un reato in tema ambientale che potrebbe, appunto, trasportare l'evento sul piano penale aggravando la posizione del protagonista in sella al ciclomotore e di Mario Balotelli che ha «ispirato» la vicenda. Determinante è stato il recupero, quasi immediato, del ciclomotore affondato ai bordi del molo di Mergellina.

Travolto dalle critiche social il calciatore ha dato mandato di riportare sulla terraferma quello scooter, evento che gli sarebbe costato duecento euro e che lo stesso giocatore ha mostrato già sabato sera sulla sua pagina Instagram postando una storia con il ciclomotore sovrastato da una scritta di sfottò a quelli che lo avevano criticato: «Filosofi... ecco a voi la Vespa inquinante recuperata.

Sulle tracce del mezzo con il quale Catello Buonocore si è lanciato in mare, ieri s'è messa la polizia municipale che è riuscita a individuarlo in via Andrea D'Isernia. Sul mezzo a due ruote ancora evidenti i segni del tuffo in mare: quel mezzo sarà determinante per l'approfondimento delle indagini soprattutto sul fronte ambientale.

C'è, alle viste, anche un altro possibile canale per le indagini, quello dell'istigazione a delinquere che potrebbe coinvolgere lo stesso Balotelli il quale ha offerto duemila euro all'amico per gettarsi in acqua in sella allo scooter.

Se venisse individuato un reato connesso all'evento, allora diventerebbe determinante il ruolo del calciatore nella vicenda perché ne sarebbe in qualche modo parte attiva: nel caso di un reato, infatti, non è solo l'esecutore materiale a pagare ma anche chi, eventualmente, ha spinto l'esecutore ad agire. Ecco perché diventa importante chiarire se si è trattato di una scommessa o di una richiesta. Nel primo caso l'autore del tuffo in mare sarebbe l'unico responsabile del gesto perché l'ha effettuato di propria iniziativa; nel secondo caso, l'eventuale pagamento in cambio dell'esecuzione di un atto, si potrebbe configurare l'istigazione. Ovviamente tutto è legato all'ipotesi che si riscontri un reato dietro questa vicenda che, attualmente, è bene ricordarlo, è ferma solamente a un'ammenda per una violazione del codice della navigazione.

Sul piede di guerra i Verdi napoletani che hanno tuonato contro il gesto, come tante altre persone nel mondo che hanno censurato il gesto, chiedono di verificare che non ci siano residui di inquinamento ma soprattutto annunciano un esposto in Procura.

Lo spiega il consigliere comunale Marco Gaudini che ieri, in un comunicato congiunto con il consigliere regionale Francesco Borrelli ha chiarito la posizione sulla vicenda: «Coadiuvato dagli avvocati Rosario e Sara Iervolino presenterò domani (oggi per chi legge n.d.r.), in qualità di presidente della Commissione Ambiente del Comune di Napoli, un esposto alla Procura e alle forze dell'ordine per verificare tutte le ipotesi di reato che si sono configurate e per denunciare il grave danno d'immagine arrecato alla città che ospita in questi giorni le Universiadi. Questi gesti vanno condannati severamente, e i Verdi sono pronti a costituirsi come parte civile».

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