Far West nell'ospedale dei Pellegrini a Napoli, arrestati i tre pistoleri: è la faida della Pignasecca

Far West nell'ospedale dei Pellegrini a Napoli, arrestati i tre pistoleri: è la faida della Pignasecca
di Leandro Del Gaudio
Martedì 24 Settembre 2019, 06:30 - Ultimo agg. 18:39
4 Minuti di Lettura

Eccolo l’uomo con il casco nero, quello degli spari nel pronto soccorso del Vecchio Pellegrini. Lo hanno preso, dovrà rispondere di tentato omicidio, danneggiamento, con tanto di aggravante del fine mafioso. Stanato. Era non lontano da casa, forse pensava di averla fatta franca, quattro mesi dopo l’agguato consumato all’interno del pronto soccorso dell’ospedale della Pignasecca. 

Giovane, poco più che ventenne, una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, implicato in almeno tre fatti di cronaca, di quelli buoni a sollevare l’allarme dell’opinione pubblica. 

Far west in ospedale, scattano le manette ai polsi, nella tarda serata di ieri, al termine di indagini che ruotano attorno ai colpi di pistola esplosi a metà maggio nel pronto soccorso del Vecchio Pellegrini. Ricordate quella notte di paura? Decisivo un video acquisito dalle forze dell’ordine dall’impianto di videosorveglianza, dal quale sono emersi particolari utili a dare inizio alle indagini.

Ma sono diversi i nomi indicati nell’ordine di custodia cautelare notificato nella tarda serata di ieri: Giuseppe Iaselli (classe 2000), Vincenzo D’Avino (classe 1997) e Arturo Picco (classe 1989), ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di tentato omicidio, lesioni personali gravi edetenzione e porto illegale di armi comuni da sparo,con l’aggravante del metodo mafioso.

E sono anche diverse le circostanze prese in esame dal pool anticamorra della Dda di Napoli. Stando alla ricostruzione investigativa, gli spari esplosi all’esterno del pronto soccorso solo miracolosamente non provocarono conseguenze drammatiche. Bermuda, scarpe sportive, maglietta estiva e casco integrale: il killer si mosse a scatti, come in un flipper impazzito, puntando al gruppo di ragazzi che si era concentrato all’ingresso del nosocomio, dove era stato ricoverato un altro giovanissimo, pochi minuti prima ferito al piede, da colpi di arma da fuoco.

Due episodi inseriti all’interno dello stesso contesto criminale: a sparare contro gli ospiti di un pronto soccorso - secondo quanto trapelato finora - alcuni soggetti schierati contro il gruppo dei Saltalamacchia, a loro volta ritenuti protagonisti di «stese» e incursioni armate nei vicoli a ridosso di via Toledo e di piazza Trieste e Trento. 

Un episodio, quello avvenuto lo scorso maggio, che basta da solo a comprendere il livello di tensione che si registra tra la zona di Pallonetto di Santa Lucia e la zona della Pignasecca. Un esempio su tutti. Uno degli arrestati - indicato come il probabile pistolero -, è stato in un recente passato invischiato in altri fatti di cronaca da brividi: è infatti imputato per aver contribuito a sequestrare, a maggio del 2018, il conducente di un’ambulanza, costringendolo ad uscire dall’ospedale Vecchio Pellegrini e a soccorrere un amico vittima di un incidente stradale. Fu un episodio che stroppò attenzione nazionale. Ma non è finita. Stando a un’altra indagine della Dda di Napoli, il pistolero del Vecchio Pellegrini era scampato a un agguato ordito da un gruppo emergente di Volla che, alcuni mesi fa, venne ad esplodere colpi di pistola nella zona dei caffè storici di piazza Trieste e Trento, per chiudere i conti con un litigio in una discoteca.

Ieri notte, dunque, la prima svolta investigativa sulla storia dell’ospedale, sulla vicenda dell’aspirante killer che fa fuoco nella folla dopo aver fatto avanti e indietro con la pistola in pugno. 

Chiaro il ragionamento della Dda di Napoli.

C’è l’aggravante del fine mafioso, quell’episodio non era avvenuto per un litigio personale ma in una precisa strategia di scontro tra famiglie rivali. E non è un caso che appena pochi giorni fa l’area dei Quartieri spagnoli è tornata incandescente. Una polveriera pronta ad esplodere, con l’incubo di riproporre scene di guerra che sembravano relegate ai primi anni Novanta. Stando alle ultime informative di pg, ad alimentare lo scontro negli ultimi mesi, il ritorno di esponenti del clan Mariano, ora più che mai fronteggiati con decisione da giovani leve, pronte a tutto: anche a sparare nel mucchio, all’esterno di un ospedale. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA