Polveriera Napoli Est, l'assedio della polizia ai fortini del clan

Polveriera Napoli Est, l'assedio della polizia ai fortini del clan
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 2 Giugno 2018, 08:30
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L'elicottero volteggia nel cielo azzurro su San Giovanni a Teduccio. Il blitz scatta di buon mattino. E ha il sapore di un'anteprima di blitz. La Polizia di Stato cinge d'assedio l'area orientale di Napoli. Dal corso Protopisani all'ormai famigerato Rione Villa, drammatico proscenio sul quale si sono ripetuti raid e «stese».

Oltre cento gli uomini mobilitati dalla Questura, ieri mattina, nei quartieri che da un paio di mesi si sono trasformati nell'ultimo, ennesimo fronte di battaglia combattuta da una camorra stracciona, bastarda, eppure sempre capace di tenere sotto scacco migliaia di persone: in questo caso parliamo dei tantissimi residenti onesti, uomini e donne che si svegliano all'alba ed escono ogni mattina per andare in fabbrica o in ufficio.

Formalità (in attesa del comunicato che arriverà solo oggi) impone di precisare che si è trattato di un'operazione di controllo del territorio. In realtà è stato molto di più: una vera prova generale, un esercizio di forza muscolare che prelude a ben altri provvedimenti. E quindi bene ha fatto il questore di Napoli Antonio De Iesu a volerla. Consapevoli del fatto che bisognasse imporre alle bande che si contendono la supremazia sulle piazze dello spaccio di droga a colpi di pistola e di atti intimidatori, i vertici di via Medina hanno lanciato l'offensiva.
 
Per oltre sette ore l'intera zona di San Giovanni è stata cinta d'assedio dalla polizia. Posti di blocco ad ogni incrocio, strada e viale. Dalle sette alle 13 il dispositivo di prevenzione passa al setaccio chiunque si muova o percorra le strade della paura: quelle che hanno trasformato un intero quartiere nell'ennesimo set di un amarissimo Far West partenopeo.

Gli uomini della Polizia di Stato hanno bussato alla porta di oltre una cinquantina di pregiudicati schedati dalle forze dell'ordine come affiliati (o presunti tali) ai due gruppi criminali che si stanno facendo la guerra. Da un lato i Mazzarella, dall'altro i Rinaldi. Perquisite le abitazioni, due i denunciati (per contrabbando si sigarette). Scoperta una centrale dello spaccio a due passi dalla roccaforte di uno dei boss della zona: qui, a garantire la «sicurezza» dei pusher la camorra aveva fatto installare un sofisticato impianto di videosorveglianza capace di inquadrare i quattro lati d'accesso al cortile della palazzina in cui avveniva lo spaccio.

Le indagini in corso da mesi sul quadrante orientale confermano la drammaticità della situazione. È in atto uno scontro aperto tra due opposte cosche malavitose: i Mazzarella-D'Amico e i Rinaldi. La roccaforte di questi ultimi - il Rione Villa - è ormai un poligono a cielo aperto: e via Sorrento ne è ormai diventato il tragico epicentro. Si spara a tutte le ore del giorno e della notte. Il numero delle «stese» ormai nemmeno si conta più.
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