È stato il primo appuntamento delle celebrazioni di «Neapolis 2500» organizzate dal Comitato nazionale presieduto dal prefetto Michele Di Bari. Nella sede del Comando Nato al lago Patria, a discutere di sicurezza nel sud Europa e nell'intera area del Mediterraneo, si sono riuniti 90 alti funzionari dei 32 Paesi aderenti alla Nato, insieme con rappresentanti dei Paesi dell'area Euromed e del Golfo, tra cui Libia, Tunisia, Algeria e Marocco.
A fare da padrone di casa, seppure collegato a distanza via video come previsto già alla vigilia, il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani. Ha dato il suo benvenuto a «Napoli, cuore del Mediterraneo, luogo unico per un dialogo tra la Nato e i nostri partner del sud». Poi ha ribadito il suo pensiero sul futuro e gli obiettivi dell'alleanza Nato: «La sicurezza del Mediterraneo è un obiettivo comune e la Nato e i partner del Sud devono lavorare insieme. Potete contare sempre sul governo italiano».
L'incontro
Inserito già ad aprile nei programmi del Comitato nazionale di «Neapolis 2500», che con i fondi stanziati dal ministero degli Esteri celebrerà i 2500 anni di fondazione di Napoli, il summit nella sede Nato è la prima tappa di attuazione del documento sui temi della sicurezza, approvato nel luglio di un anno fa a Washington.
Ha spiegato l'ambasciatore Pasquale Ferrara, componente del Comitato nazionale «Neapolis 2500»: «Iniziamo con un evento sulla diplomazia, in cui si discuterà del tema caldo della sicurezza nel Mediterraneo, fondamentale nell'agenda geopolitica internazionale». E ha poi aggiunto il prefetto Michele Di Bari, che presiede il Comitato nazionale «Neapolis 2500»: «La nostra intenzione è realizzare momenti di confronto e presenze internazionali, esaltando in questo modo gli obiettivi di celebrazione della nascita di Napoli».
Nell'incontro al comando Nato di Napoli, si è fatto il punto sul piano d'azione tra i Paesi del Mediterraneo, che venne approvato un anno fa negli Stati Uniti al vertice tra i capi di Stato e di governo dei Paesi uniti dall'alleanza Nato. Chiaro, nell'incontro di ieri, il pensiero dell'ammiraglio Stuart Munsch, comandante della base Nato di Napoli, sull'alleanza atlantica: «Siamo orgogliosi di ospitare qui questo incontro, che è essenziale per l'alleanza che deve rimanere unita a 360 gradi, nella comune preoccupazione di assicurare sicurezza anche nel sud Europa e nel Mediterraneo».
A volere l'incontro a Napoli anche il segretario generale Nato per il vicinato meridionale, lo spagnolo Javier Colomina nominato da un anno. Ringraziando l'ammiraglio Munsch, il segretario Colomina ha ribadito che «l'area meridionale è parte fondamentale dell'alleanza ed è stato ben chiarito nel documento di un anno fa approvato a Washington». Sulla scelta di Napoli, si sono unite più volontà, dando il via alla prima manifestazione celebrativa del Comitato nazionale sui 2500 di Napoli che sin dal 1951 è stata sede della base Nato in città a Bagnoli. Dal 2012, il comando Nato si è poi trasferito in un'area del comune di Giugliano.
Un incontro importante, dopo le ripetute dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, anche critiche sugli impegni economici per sostenere l'alleanza occidentale dei 32 Paesi della Nato.
L'accoglienza
Sistemati in tre alberghi napoletani, con un piano di sorveglianza e sicurezza particolare anche per le annunciate proteste dei centri sociali e del comitato pro Palestina, i 90 delegati sono stati accolti due sere fa con una cena a Villa Doria d'Angri. Saltato, invece, per ragioni tecniche, l'annunciato spettacolo a Mergellina di 150 droni fluttuanti sul mare. Alla vigilia, c'era timore per la presenza di rappresentanti anche dello Stato di Israele, ma tutto è andato avanti senza problemi particolari, anche per la sede del confronto che era il decentrato e sorvegliatissimo comando Nato meridionale a lago Patria. Lontano, quindi, dal centro di Napoli.Inserito nelle celebrazioni del Comitato nazionale di «Neapolis 2500», l'incontro internazionale di ieri ha fornito il suo primo biglietto da visita della città partenopea con la proiezione di un video messaggio del regista Pupi Avati, altro componente del Comitato, sui valori culturali napoletani e sulla sua tradizione nella diplomazia e nell'imprenditoria. Oggi, la partenza dei delegati.