Incidente a Napoli: Giuseppe travolto e ucciso sulle strisce sul lungomare, era uscito per portare a spasso il cane

Incidente a Napoli: Giuseppe travolto e ucciso sulle strisce sul lungomare, era uscito per portare a spasso il cane
di Melina Chiapparino
Martedì 20 Settembre 2022, 23:56 - Ultimo agg. 22 Settembre, 08:18
4 Minuti di Lettura

Mergellina di sangue. È la seconda volta, in meno di un mese, che la zona del lungomare partenopeo diventa tragicamente lo scenario di investimenti mortali. Giuseppe Iazzetta, il 62enne napoletano investito domenica mattina in piazza Sannazaro, è morto poco più di 24 ore dopo l’incidente, nel reparto di Rianimazione del Cardarelli. L’uomo, un eccellente ingegnere in forza all’Alenia aeronautica, stava attraversando sulle strisce pedonali di fronte al palazzo dove abitava quando è stato sbalzato da un’auto. 

Nonostante il tempestivo intervento del conducente fermatosi immediatamente per prestargli soccorso e chiamare il 118, non è stato possibile salvarlo. A poche centinaia di metri di distanza, la notte tra il 28 e 29 agosto, si è consumato il dramma della 34enne Elvira Zriba, travolta da un centauro che impennava a tutta velocità su via Caracciolo. I due investimenti mortali hanno riacceso l’attenzione delle istituzioni e lo sdegno dei cittadini sulla mancanza di sicurezza nella zona che, soprattutto di notte, si trasforma in una grande pista dove auto e centauri corrono a folle velocità.  

La scorsa domenica, per Giuseppe Iazzetta, doveva essere una mattina come tante, iniziata di buon’ora, portando a spasso il suo cagnolino. Il 62enne, sposato e padre di due figli, stava rientrando a casa, pochi minuti prima delle nove e mezza, quando è stato travolto da una Nissan modello Qashqai che l’ha sbalzato per diversi metri.

L’impatto violento è avvenuto mentre l’ingegnere stava camminando sulle strisce pedonali all’altezza del civico 200 di via Sannazaro, nel tratto che si affaccia sul lungomare e che è regolamentato da due semafori, in quel momento attivati sul giallo lampeggiante. Portava al guinzaglio il suo barboncino, rimasto illeso mentre per lui, le condizioni cliniche sono apparse subito critiche a causa di fratture craniche multiple e un edema cerebrale: durante il ricovero in rianimazione, l’uomo è deceduto. 

Le indagini e gli accertamenti sulla dinamica dell’investimento da parte della sezione Infortunistica Stradale della Polizia Municipale, comandata da Antonio Muriano, si stanno svolgendo con una serie di perizie tecniche e rilievi planimetrici che proseguiranno anche oggi. I poliziotti municipali hanno escluso l’uso del cellulare da parte del conducente durante la guida e anche l’uso di sostanze che potessero alterarne lo stato psicofisico. Il 55enne napoletano che conduceva la monovolume, ora sotto sequestro, ha prestato subito soccorso ed è risultato negativo ai vari test per stupefacenti e alcool. 

Video


Nel palazzo dove abitava l’ingegnere, al civico 200 di via Sannazaro, sta crescendo una mobilitazione affinché «dopo la sua tragica scomparsa siano ripristinati i semafori che forse avrebbero potuto salvargli la vita», spiega Luigi Granata, il portiere che punta il dito su «quattro semafori che da oltre dieci anni non fanno che lampeggiare sul giallo». 

«Da tempo segnaliamo che i semafori andrebbero sistemati più in alto, per facilitare la visuale a chi proviene dal tunnel e da viale Gramsci» aggiungono Simonetta e Silvio Siciliano, altri inquilini. Semafori a parte, il problema che abitanti e commercianti segnalano con preoccupazione riguarda l’alta velocità e le corse in cui si lanciano scooter e auto soprattutto di notte. «La piazza diventa una pista da corsa» afferma Raffaele Boccia, titolare di un bar che affaccia su piazza Sannazaro dove «durante il giorno, succedono continuamente incidenti e tamponamenti» come conferma anche Bruno Basso, edicolante della piazza che ricorda con grande amicizia Giuseppe Iazzetta. 

 

Per molti, dopo la morte di Elvira «non è cambiato nulla» come segnala Francesco Borrelli, consigliere regionale dei Verdi che, in una nota parla di «una seconda morte annunciata». In realtà, dalla prossima settimana, saranno istituiti su via Caracciolo, dispositivi di rallentamento della velocità ad effetto ottico alternati a dispositivi di rallentamento ad effetto acustico. Un provvedimento adottato dal servizio Viabilità e Traffico del Comune di Napoli «al fine di attuare misure urgenti volte a scoraggiare la percorrenza ad alta velocità di via Caracciolo» si legge nella nota che annuncia l’inizio dei lavori e, dopo apposite riunioni tecniche con la Prefettura, la realizzazione di passaggi pedonali sopraelevati e l’installazione di autovelox. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA