Lungomare di Napoli, slalom tra le moto-pirata di notte a via Caracciolo: «Così presto altri morti»

Lungomare di Napoli, slalom tra le moto-pirata di notte a via Caracciolo: «Così presto altri morti»
di Gennaro Di Biase
Domenica 11 Settembre 2022, 23:04 - Ultimo agg. 12 Settembre, 20:13
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«Un altro centimetro e mi buttavi sotto», grida l’adolescente contro la Smart che, sfrecciando con lo stereo a palla, sta facendo rimbombare canzoni neomelodiche fino ai baffi della scogliera. È passata da poco la mezzanotte di sabato 11 settembre e, nello stesso momento, dall’altro lato della strada due pedoni, assillati dalle doppie file di macchine parcheggiate e dai tavolini del bar che occupano i marciapiedi, sono costretti a camminare sulla carreggiata. Lo specchietto di uno scooter sfiora il braccio della donna. Due tragedie sfiorate nel giro di dieci secondi. Benvenuti sul rettilineo del terrore di via Caracciolo, dove di sera e fino a tarda notte si impenna e si sfreccia «per esibizionismo», perché per tanti giovani la vita è vuota, e perciò poco conta rischiare la propria pelle o quella altrui. Attraversare la strada, in questa fetta di Napoli che parte dallo chalet Ciro a Mergellina e arriva fino al Consolato statunitense, è una roulette russa. Anche in queste sere, anche dopo la morte di Elvira Zriba, la 34enne travolta da una moto il 29 agosto proprio in questo pezzo di Napoli. «Stava gettando l’immondizia dopo il lavoro - sospira Antonio De Martino, il titolare dello chalet Ciro a Mergellina - che morte assurda». Nell’assurdità della tragedia, si riconoscono però alcuni elementi di rischio oggettivi nel by night di Mergellina, fatto di imbuti del traffico (via Acton, Largo Sermoneta) e rettilinei a scorrimento veloce, troppo veloce (Riviera, viale Dohrn, via Caracciolo) che finiscono per diventare uno “sfogatoio” per gli automobilisti. 

Un’alternanza di ritmo della viabilità che fomenta il pericolo. Detta senza mezzi termini, anche dopo la morte di Elvira, via Caracciolo resta una bomba a orologeria della circolazione. Per almeno tre fattori. Numero uno: l’assenza di strisce pedonali per un lunghissimo tratto di strada. Un vuoto di segnaletica orizzontale che parte dal semaforo all’altezza dello chalet Ciro a Mergellina e arriva a poche decine di metri dal Consolato americano.

Passaggio fitto e zero regole. Davanti al molo e al noto Bar Napoli, per intenderci, non esistono strisce zebrate. La pista ciclabile, in compenso, è deserta: questa zona è rimasta nel limbo tra l’idea dell’isola pedonale (come nell’analoga via Partenope) e quella, opposta, di una via a scorrimento veloce. Il secondo fattore di pericolo, qui, è legato al traffico delle serate tra via Acton e Largo Sermoneta. Le strade sono un imbuto, le code lentissime. La viabilità si libera proprio in questo tratto di strada. Da qui si può ricominciare a guidare, insomma. E accelerare. Il terzo elemento, non certo il meno grave, è ovviamente l’inciviltà dei giovani più o meno cresciuti che sfrecciano a tutto gas e impennano per farsi notare da qualche ragazza, per noia, o per scagliare il loro disagio sociale e giovanile contro la sicurezza collettiva. Il divertimento in danno. Tanti circolano senza assicurazione. Lo dimostrano i controlli da parte della polizia municipale. Il report dei pattugliamenti dei reparti di Chiaia e Git tra la Stazione di Mergellina - da via Sannazaro a piazza della Repubblica - e lungomare Caracciolo parla di 97 veicoli controllati e 101 verbali per assenza di copertura assicurativa, guida senza casco, la sosta vietata e altre condotte illecite o irregolarità nei documenti di circolazione. Sono 44 i veicoli fermati e posti sotto sequestro amministrativo. Sorpreso un parcheggiatore abusivo a due passi dalla metro di Mergellina 

Si incrociano quasi tutti adolescenti, infatti, in sella agli scooter nell’ingolfatissimo sabato sera di Mergellina. In due sul motorino, spesso in tre. E spesso in arrivo dalla provincia, prima e dopo il cicchetto. Facce da bambini ma acconciatura curatissima, che nessuno di loro intende disfare indossando un casco, neppure in presenza dei presidi delle forze dell’ordine (ce n’erano due l’altra notte, uno dei carabinieri e l’altro della polizia municipale). Spesso si «fa acchiappanza sul mezzo», sorride una 16enne. Motivo in più per farsi notare accelerando, guidando sul marciapiede o azzardando un’impennata. Il motorino stesso è uno strumento essenziale del flirt. In sella ci si sale con l’amico o con l’amica, poi si fa conoscenza con chi guida l’altro motorino. Gli scooter, ne deriva, sbucano da ogni lato, nel mezzo del traffico tra Galleria Vittoria, piazza Sannazaro e Largo Sermoneta: per compiere questo giro in auto, nelle ore di punta del by night, ci vogliono due ore nette. Quindi, chi «porta il mezzo» supera a destra, a sinistra, a zig zag o in diagonale. Guidare lo scooter nelle sere di movida in zona lungomare è come giocare a un simulatore di Moto Gp alla playstation. E c’è da scansare anche le auto in doppia fila, che sono centinaia e che, rallentando ulteriormente la circolazione, esasperano gli animi di chi è imbottigliato nel traffico da ore. Allo scenario della circolazione folle, si aggiungono poi le croniche situazioni di illegalità, che contribuiscono una volta di più alla congestione di questa fetta di lungomare. Ne segnaliamo due, documentate l’altra sera: le auto parcheggiate su tre file - gestite dagli abusivi - nel mezzo della carreggiata di largo Sermoneta, non lontano dal presidio dell’esercito. E il supermarket degli ambulanti, con bancarelle ovunque, tutte incastrate sulle ringhiere affacciate sul Golfo. Sono istantanee di una Mergellina che è chiamata alla doppia sfida dell’accoglienza: quella turistica, da un lato. E quella dei napoletani che arrivano anche dall’hinterland, dall’altro. Un solo lungomare per esigenze spesso opposte. 

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Gli imprenditori di ristoranti e chalet continuano a chiedere un intervento, prima possibile. Cioè prima del prossimo incidente grave. «Dissuasori, autovelox, attivazione di telecamere». Le idee sono tante. «L’altra notte - confidano da uno dei chioschi nei pressi proprio del bar Napoli - uno scooter con due ragazzini in sella ha impennato. I caschi sono caduti dal mezzo. Hanno rischiato grosso. I controlli qui non devono esserci soltanto nei weekend. Nei giorni della settimana, quando il traffico è meno congestionato, i rodei notturni sono molto più pericolosi». Scooter ma non solo: «Anche le auto sfrecciano a tutta velocità - spiega Antonio Siciliano del Bar Napoli - è successo nelle scorse ore, con una macchina di grossa cilindrata che ha rifatto il giro di via Caracciolo due o tre volte. Le scorribande sono ben lontane dall’avere fine, purtroppo». «Mergellina è la meta dei turisti e di molti ragazzi anche dalla provincia - conclude De Martino - arrivano tante persone perbene, ma purtroppo alcuni si “esibiscono” con le moto. Impennano per farsi notare, anche in prima serata, e fanno lo slalom tra le auto con gli scooter. Sono esibizionisti: se la strada fosse solitaria non credo che sentirebbero il bisogno di fare queste follie. Qui vicino alla mia attività ci sono delle telecamere. Non sappiamo nemmeno se funzionano. Mergellina va considerata un luogo sensibile nelle sere dei weekend, un po’ come lo stadio. Di sabato qui arrivano decine di migliaia di persone: serve una gestione del territorio. L’isola pedonale prevede i parcheggi, e Mergellina fisiologicamente non ha neppure traverse di sfogo. Se ben gestita, in stile europeo, l’isola pedonale ci piacerebbe anche qui, ma al momento non ci sono le condizioni per realizzarla». 

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