Napoli, la grande truffa online
della tv pirata: un miliardo l'anno

Napoli, la grande truffa online della tv pirata: un miliardo l'anno
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 19 Settembre 2019, 10:06 - Ultimo agg. 21:52
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Stabilire quanti siano i clienti affezionati di Pezzotto Tv è quasi impossibile tanto è diffuso il sistema. Secondo una recente ricerca dell'istituto Ipsos sono almeno 5 milioni gli italiani che si collegano abitualmente alle Iptv illegali. Abbonamenti economici e senza vincoli contrattuali che, il più delle volte, si diffondono grazie al passaparola. Con dieci euro al mese è possibile vedere non solo tutte le partite di calcio italiane e delle principali competizioni internazionali, ma anche qualsiasi canale di intrattenimento e di cinema. Le piattaforme Sky, Mediaset, Dazn, Infinity sono presenti nel pacchetto illegale e tra i programmi disponibili ci sono anche le celebri serie di Netflix nonostante il broadcaster statunitense preveda costi molti accessibili per i suoi abbonati.

 
UN MERCATO PARALLELO
Le stime, probabilmente al ribasso, indicano che Pezzotto Tv produca un danno complessivo, tra aziende colpite e indotto, di oltre un miliardo di euro. Nel dettaglio si ritiene che la pirateria incida sul Pil italiano per almeno 450 milioni di euro ogni anno. Perdite che ricadono anche sul fisco che subisce mancati introiti valutati per non meno di 200 milioni di euro. Un affare miliardario che come è stato scoperto dalla vasta inchiesta della guardia di finanza ha spesso il proprio epicentro a Napoli dove sono presenti diverse centrali operative delle trasmissioni illegali. Se le serie tv e le prime visioni dei film fanno certamente gola, il vero core-business dei pirati è però rappresentato dalla diffusione in diretta dei maggiori eventi sportivi: il 60 per cento riguarda proprio le partite di calcio. Un mercato sempre in ascesa: nel 2018 si ritiene che siano stati almeno 22 milioni gli atti di pirateria per la trasmissione illegale delle gare di Serie A, il 52 per cento in più rispetto al 2017. E nell'anno in corso, a giudicare dalle sempre più frequenti operazioni anti-pirateria da parte della polizia postale e della guardia di finanza, si prevede che la percentuale di collegamenti pezzottati sia ulteriormente in ascesa. Un mercato parallelo che se genera qualche «posto di lavoro» in nero, mette a rischio circa 6mila lavoratori impiegati a vario livello nel settore delle tv.

L'IMPUNITÀ
Alla crescente diffusione di Pezzotto Tv è collegata però una crescente sensazione di sicurezza da parte dei clienti. Un utilizzatore di Iptv illegali su due si dice certo di non poter mai essere beccato e sanzionato. Del resto il 75 per cento di chi si gode così il grande calcio e il grande cinema ritiene pure che fruire dei canali pirata non sia un comportamento grave e che non crei danni rilevanti. Anche per questo sia gli organizzatori degli eventi sportivi che i principali broadcaster spingono per punire, oltre alle organizzazioni criminali che si celano dietro Pezzotto Tv, anche gli utenti finali. Un'operazione che richiede interventi certamente ampi, ma non impossibili. Ogni connessione ha infatti un proprio indirizzo Ip, una sorta di domicilio digitale: non sarebbe così complesso per le forze dell'ordine stabilire con certezza chi e quando si collega a queste applicazioni pirata. Dall'indirizzo Ip si può infatti agilmente risalire alla persona fisica che detiene l'abbonamento al provider internet. La pur vasta operazione di ieri che ha consentito di individuare 700mila persone collegate è un'indagine fondamentale anche per questo motivo.

LE REAZIONI
A pagarne le conseguenze anche chi ha abbonamenti leciti. «Oltre a rappresentare una forma di illegalità - ha spiegato Carlo Rienzi di Codacons - la pirateria porta ad un ingiusto incremento delle tariffe a carico di chi si abbona in modo regolare alle tv a pagamento». In base alle stime dell'associazione dei consumatori la diffusione dei pezzotti ha effetti fino al +10% sui prezzi degli abbonamenti televisivi, a discapito di tutti gli utenti che in modo regolare acquistano pacchetti legati alle tv a pagamento. Applausi alle forze dell'ordine per l'operazione sono arrivati da parte Veronica Diquattro di Dazn Europa.
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