Onorificenze agli infermieri in trincea:
«Sono i nostri eroi nella lotta al Covid»

Onorificenze agli infermieri in trincea: «Sono i nostri eroi nella lotta al Covid»
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 28 Settembre 2021, 08:51 - Ultimo agg. 29 Settembre, 07:12
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I paramedici in prima linea contro l'emergenza Covid. Gli uomini dello Stato che con la divisa di polizia e carabinieri garantiscono la nostra sicurezza, giorno e notte. I docenti che assicurano istruzione e formazione. E poi, ancora, imprenditori, dirigenti delle Asl, liberi professionisti ed accademici.
Mai cerimonia di consegna dei diplomi delle Onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica fu tanto dedicata a chi in questi due ultimi anni legati alla pandemia ha saputo resistere e restare sulla prima linea di una trincea capace di garantire stabilità, legalità e sicurezza a tutti i napoletani. Ventisette cittadini dell'area Metropolitana che si sono particolarmente distinti per impegno civico e sociale sono stati premiati ieri mattina a Palazzo di Governo dal prefetto Marco Valentini.


Per ciascun premiato ci sarebbe una storia da raccontare. Storie di abnegazione al servizio, di sacrifici scanditi da una vita dedicata agli altri.

Come quella di Loredana Lapia, neo Cavaliere della Repubblica, dirigente delle Attività infermieristiche presso l'ospedale Cotugno: «Mai avrei pensato di ricevere una onorificenza così importante - commenta emozionata - Questo riconoscimento va a tutti gli infermieri, e in particolare a quelli del Cotugno, che ancora oggi, a distanza di 19 mesi, stanno lavorando e assistendo tutte le persone affette da Covid. Il personale sanitario tutto lavora con grande umiltà e impegno ancora oggi, perché i casi di infezione ci sono ancora e l'emergenza non può considerarsi finita. Fortunatamente cominciamo a vedere la fine di questo tunnel, e per questo chi non lo ha ancora fatto deve convincersi a vaccinarsi».

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Angeli in corsia. Le fa eco la voce di Stefania Mautone, coordinatrice delle attività infermieristiche di Medicina generale dell'ospedale dei Pellegrini, altro presidio sanitario di trincea. «Spesso la professione infermieristica - commenta - è stata vista e considerata quasi come un'esperienza marginale, mentre come i fatti hanno dimostrato noi abbiamo svolto un ruolo centrale. Noi siamo stati la carezza che è mancata di un parente: io mi sono trovata a fare videochiamate con il mio cellulare ai familiari di chi soffriva in un letto pur di dare una gioia ai pazienti».

Rimanendo nell'ambito sanitario, insignito del titolo di Ufficiale della Repubblica anche il dottore Beniamino Picciano, direttore sanitario presso La Asl Napoli 1, distretto 28 di Scampia, dove si è distinto per l'impegno nel sociale e per il bene della collettività. Premiato anche il lavoro del tenente colonnello dell'Arma dei carabinieri Milko Verticchio, comandante del Gruppo tutela lavoro di Napoli: un ufficiale che da anni lavora per affermare la legalità e combatte contro lavoro nero e morti bianche. Cavaliere è da ieri anche Gino Sorbillo, per il suo impegno imprenditoriale nel settore della ristorazione: «Grande soddisfazione - commenta - che premia il lavoro, ma anche la voglia di resistenza nel non voler mai abbandonare Napoli». Cavaliere di Gran Croce è stato nominato il professore emerito di diritto costituzionale Michele Scudiero: una lunghissima carriera, la sua, maturata presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Federico II.

Ed ecco l'elenco degli altri insigniti dalle onorificenze firmate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: Mario Giovanni Di Fiore, Salvatore Luigi Ferraro, Arturo Grassi, Paolo Iodice, Caterina Mazzella, Giancarlo Motta, Carlo Peluso, Luca Reddavide, Mario Sannino, Gionata Barbieri, Tommaso Canino, Antonio Pio De Stasio; ed ancora: Andrea Manti, Domenico Sorrentino, Antonio Vasco, Giovanni Milo, Michele Sabatino, Luigia Sorrentino, Gennaro volpe e Vincenzo Gallozzi. Sempre nella giornata di ieri al prefetto Valentini è andato il premio Talentum, da un'idea della giornalista Roberta D'Agostino e dell'attore-regista Gianni Sallustro: il prefetto lo ha ricevuto per il libro Quando sale la notte.
 

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