Poi: tocca ancora ai militari annotare la mancanza del registro su cui devono essere fissati gli interventi di manutenzione degli impianti. Ce n’è abbastanza per sollevare un caso.
Ospedale San Paolo, scatta l’allarme legionella (riscontrata la presenza del batterio nei bollitori, ma non a valle nei rubinetti), che si conclude con una nota a firma del direttore generale dell’Asl Napoli uno: si tratta di un documento di poche pagine che bastano a bacchettare il direttore sanitario del San Paolo Vito Roberto Rago.
In sintesi, arriva una multa di trecento euro, soldi trattenuti dalla busta paga del manager, per non aver allestito un registro su cui annotare verifiche e accertare la manutenzione degli impianti.
Fuorigrotta, ospedale San Paolo, presidio di frontiera che serve un’utenza particolarmente popolosa, finito di recente al centro delle indagini della Procura anche per un caso di contagio da tbc, accade tutto nell’ultimo mese. Quattro ottobre scorso, scrivono i carabinieri del Nas, al termine del blitz nell’ospedale dell’area occidentale: «Il direttore sanitario Vito Rago, sopraggiunto durante l’ispezione, non era in grado di esibire il piano di valutazione del rischio legionellosi, il registro di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti ed il documento di valutazione dei rischi anche in relazione alla valutazione del rischio biologico, tanto che ne faceva riserva di esibizione».
E non è tutto. C’è un secondo sopralluogo da parte dei carabinieri del Nas, a distanza di una settimana dalla prima visita (quindi il 12 ottobre scorso), al termine del quale spunta una presenza massiccia del batterio della «legionella pneumophila».
Basta leggere cosa c’è scritto nella denuncia firmata dal maggiore del Nas Gennaro Tiano, un documento con il quale pochi giorni fa veniva segnalata «la presenza di legionella pneumophila con concentrazioni elevate dai rubinetti dei due boiler produttori di acqua calda».
Eppure il blitz del nas era partito dal decesso di un paziente proprio nelle corsie del nosocomio di Fuorigrotta, argomento sul quale il ds attuale è perentorio: «Si tratta di un episodio che risale a due anni fa, io mi sono insediato nel 2017, posso solo confermare che non c’è un’epidemia di legionella al San Paolo».
Trecento euro, come provvedimento da adottare dopo le segnalazioni del Nas. Spiega il diretto interessato: «La multa di trecento euro non riguarda la presenza di legionella, ma la mancanza di un registro dove annotare gli interventi di manutenzione, ora ho allestito il registro e ci siamo messi in regola rispetto a una precisa direttiva del sindaco di Napoli che risale al 2007. Cosa ne penso dell’obolo che ho dovuto versare? Pago per una mia disattenzione, anche se sono tante le priorità da seguire, è chiaro che una multa del genere mi lascia amareggiato».